17-10-2011

Londra: 6 Identità d'Italia

Terza volta londinese, relatori Bottura, Oldani, Cannavacciuolo, Lopriore, Scabin e Sultano

La Pasta Margherita, una preparazione di Davide Sc

La Pasta Margherita, una preparazione di Davide Scabin, chef e titolare del Combal.zero a Rivoli vicino Torino, foto scelta dal supplemento How to spend it del Financial Times per illustrare il servizio sulla terza edizione di Identità London.

Identità London 2011, ventiquattro ore ancora e l’edizione numero 3 andrà in scena domani, in tutt’altra sede rispetto alle due precedenti. Cambia lo scenario, cambia la sponda del Tamigi, da quella sud a quella nord, da Vinopolis accanto al Borough Market e il London Bridge al Town Hall in Patriot Square, da una enoteca-museo a un hotel in pieno East End che vuole dire i colori e la vitalità di aree che si chiamano Shoreditch e Hoxton, Colombia Road e Broadway Market, stazione della metro di riferimento Bethnal Green Tube sulla Central Line.

Albergo che Luciana Bianchi, giornalista dai tanti orizzonti, ad esempio il sito dei S.Pellegrino 50 Best, mi ricorda essere estremamente cool, figo diremmo noi in Italia, perché lontano dal centro più ricco, elegante e turistico, calato in una zona dove difficilmente uno andrebbe a fare due passi per caso, ma dove gli spunti che poi annoti sono cento e cento ancora.

E poi il Town Hall ha un ottimo ristorante, il Viajante, chef il portoghese Nuno Mendes, un viaggiare il suo tra sapori e mondi diversi, ma anche età e speranze perché a casa sua, non distante da qui, cura il progetto chiamato The Loft, una cucina a vista, in uno spazio aperto, che via via affida a giovani cuochi perché possano così mettersi in mostra.

Un particolare della Montfort Suite, tratto da una foto del sito del Town Hall hotel a Londra

Un particolare della Montfort Suite, tratto da una foto del sito del Town Hall hotel a Londra

Non solo, il Town Hall, municipio in inglese, è stato per davvero un municipio prima di scivolare nel dimenticatoio, ormai vecchio e inutile (destino di molti in fondo, uomini o oggetti che sia). Il fascino del restauro è tutto nella destinazione di un tempo che regala uno charme diverso, originale per un hotel che ricalca la struttura e la pianta di un tempo, non è stata insomma salvata giusto la facciata edoardiana abbattendo gli interni e costruendone di nuovi seguendo qualche stile contemporaneo, e infischiandosene del passato.

Identità London 2011 si svolgerà qui, tra la Montfort suite, la più grande suite della capitale è scritto in pieghevoli chissà quanto precisi e chissà quanto bugiardini, ricavata nella vecchia sala consigliare (l’ex tribunale è dalla parte opposta, ed è un peccato vi siano estremi vincoli di sicurezza al suo utilizzo come sala dimostrativa perché sarebbe un teatro davvero insolito), e le suite attorno. La Montfort accoglierà le lezioni, tre la mattina e tre il pomeriggio, le altre stanze gli espositori con la cena di gala nella Bethnal Hall alle 7 pm, orario molto locale e poco italiano, ma qui siamo e qui ci impegniamo, rispettando tempi e modi inglesi.

Domani il primo a salire in cattedra sarà Davide Oldani del D’O a Cornaredo, poco fuori Milano in direzione Piemonte. Nel bagaglio di saperi di Davide anche il periodo trascorso alla Gavroche qui nella capitale britannica, una della due leggendarie insegne dei fratelli Roux, Michel e Albert, che l’aprirono assieme nel 1967. Le loro strade si sarebbero divise 19 anni dopo: avevano due locali pluristellati e due figli in gamba, fortemente intenzionati a seguire le orme paterne. Così Albert e suo figlio Michel jr rimasero nella casa madre londinese, mentre Michel e Alain scelsero il Waterside Inn a Bray-on-Thames (esatto, giri l’angolo ed ecco il Fat Duck di Heston Blumenthal). Oggi Oldani pranzerà alla Gavroche e domattina illustrerà gli Spaghetti pomodoro, basilico e Grana Padano selezione D’O, nonché il Pane, burro e sardine. Alle 11 sarà la volta di Ciccio Sultano del Duomo di Ragusa, prima gli Spaghetti impastati con il succo di carota in salsa “moresca taratatà” e profumi di piante limoncine, poi il Cannolo di ricotta con zuppa calda di fichi d’India e sorbetto di mandorla pizzuta. A mezzogiorno Davide Scabin del Combal.zero a Rivoli sopra Torino. Pasta pure con lui, in forme assolutamente innovative secondo lo schema chiamato Pasta and rice reloaded. Si tratta di 5 piatti dalle preparazioni veloci. I loro nomi? Black is black, Spaghettone: the ultimate pasta experience, Pasta sushi Com.bar, Shrimp Risotto Tube e Paella.zero.

Il collage che riunisce i sette cuochi coinvolti in Identità London 2011: da Mendes in alto a sinistra a Sultano in basso a destra

Il collage che riunisce i sette cuochi coinvolti in Identità London 2011: da Mendes in alto a sinistra a Sultano in basso a destra

Pausa di un’ora e alle due Massimo Bottura che oggi sarà tra i più applauditi alla presentazione a Roma della guida 2012 del Gambero Rosso. Per il modenese si può dire da una compressione a un’altra, da quella di Pasta e fagioli all’attuale lavoro intorno a un altro capolavoro italiano, milanese questa volta: Compressione di un ossobuco – Ossobuco with saffron rice, always al dente. Profonde le note innovative e curioso notare come gli inglesi si pongono davanti alla parola ossobuco che ben conoscono visto che lo chiamano marrowbone (marrow = midollo, e chi era con me ieri al St.John restaurant sa bene quanto buoni fossero quelli che abbiamo spazzolato ispirati). Se infatti si entra in territorio tricolore pure loro ricorrono alla parola italiana per evidenziare una ben precisa preparazione.

Dopo lo chef-patron dell’Osteria Francescana a Modena, sarà il turno di Paolo Lopriore del Canto alla Certosa di Maggiano a Siena. In una edizione di Identità London fortemente caratterizzata dalla pasta, Paolo alle 3 illustrerà i suoi Spaghetti freddi, sedano, uova di aringhe e anice, poi lo sgombro all’oro. Infine Antonino Cannavacciuolo di Villa Crespi a Orta San Giulio in provincia di Novara: prima Cozze, aglio dolce e conserva di pomodoro San Marzano, poi Linguine di Gragnano, calamaretti spillo e salsa al pane di Coimo, Coimo e non Como perché siamo davanti al pane nero tipico di una frazione di Druogno, Coimo per l’appunto, in provincia di Verbano-Cusio-Ossola.

I sei relatori daranno in serata vita a un gala dinner che vedrà coinvolto pure Nuno Mendes che precederà la teoria di cuochi e piatti italiani: Lopriore e i suoi Spaghetti freddi, Scabin e la pasta sushi, Oldani e lo Zafferano e riso alla milanese, Sultano e il Pesce spada con polvere di capperi iblei e olive alla cenere, emulsione di bottarga, cuore di finocchio e riccioli di carota, Bottura e la sua Compressione di un ossobuco. Firmato Cannavacciuolo il dessert: l’Espressionismo.

Attenti: alle lezioni si accede solo su invito. Per qualsiasi info cliccare per favore qui.


Affari di Gola di Paolo Marchi

Pagina a tutta acquolina, uscita ogni domenica sul Giornale dal novembre 1999 all’autunno 2010. Storie e personaggi che continuano a vivere in questo sito

a cura di

Paolo Marchi

nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
blog www.paolomarchi.it
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