16-01-2017
Tyron Simon, 38enne ristoratore australiano di Brisbane, brillante titolare da un paio di anni di un locale sulla Gold Coast e di un secondo, il Longtime, nella capitale del Queensland, terza città australiana per numero di abitanti, due milioni. Nella foto è con Bianca Marchi
So bene che esistono fantascienza, fantasie e iperboli impossibili, ma spesso basta la vita di ogni giorno, la realtà che ci circonda per stupirci. Inutile andare a cercare altro nelle fantasticherie anche se ci avvincono. In questo pezzo ad esempio, c’è molta casa Marchi perché ci sono tanti modi per ritrovarsi a cena in un ottimo ristorante di cucina thailandese a Brisbane in Australia, ma questo sfiora l’incredibile.
C’è mia nipote Bianca, anni 24 da compiere in estate, che è andata a studiare a Brisbane e non è più tornata perché qui ha trovato amore e lavoro. Poi c’è mio figlio Brando che il settembre scorso è diventato maggiorenne durante un anno di college sulla Gold Coast, una ottantina di chilometri a sud di Brisbane. E in questi giorni siamo qui noi, i suoi genitori, che non lo vedevamo da giugno e che non lo rivedremo fino ad agosto.
Tyron Simon, prima il nome e poi il cognome, lavorava nel mondo della musica e aveva voce in un pub. Il desiderio di aprire un ristorante gli è venuto perché andava spesso in Tailandia e quando tornava in Australia non trovava qualcosa che lo emozionasse in pieno. Così ha deciso di fare tutto lui, con un socio, Frank Li, e due chef di valore, Ben Bertei e Nathan Lastavec. «Cercavo un luogo che non avesse mai ospitato un ristorante perché nessuno potesse fare paragoni.
Tyron è molto simpatico e ha idee chiare, uno vero e deciso: «Vorrei un giorno conoscere Joe Bastianich per ringraziarlo di avere scritto Restaurant Man. Se uno non ne capisce le prime tre pagine, è meglio che lasci stare con la ristorazione. Lì c’è scritto tutto quanto serve. Il resto lo apprendi sul campo. Mi sono messo ad esempio all’accoglienza quando beccai chi riceveva, rispondere malamente a due che si erano presentati “dovete aspettare due ore e mezza”. Li ha persi quei due. Poi sto pensando di chiudere la domenica e aprire di lunedì, per due motivi: di lunedì tanti posti sono chiusi e poi la domenica sera ai tavoli si ordina poco vino perché tutti pensano che l’indomani dovranno tornare al
Il Longtime è al 610 di Ann Street nella Fortitude Valley a Brisbane. Il suo ingresso è nascosto, va cercato con attenzione. Tutto voluto dal titolare Tyron Simon
Tra agosto e settembre, Tai aprirà un ristorante giapponese e lo chiamerà Honto, mentre sulla Gold Coast, a Burleigh Heads, nel 2016 ha inaugurato la sua seconda insegna, Rick Shores, specializzata in cucina asiatica. Del Longtime ho grandi ricordi di un sashimi di kingfish, sorta di ricciola del pacifico, di un mini burger di pollo fritto, di un curry cocco e aragosta che mi ha emozionato come quelle costolette di manzo cotte due o tre giorni che non saranno molto tailandesi, ma ottime sì.
Poi si sarebbero uniti per un bicchiere due amici del titolare e le coincidenze inattese si sarebbero sprecate, tra Los Angeles e il Messico, Los Angeles e Modena. Ma raccontarle non aggiungerebbe nulla a questo articolo.
Pagina a tutta acquolina, uscita ogni domenica sul Giornale dal novembre 1999 all’autunno 2010. Storie e personaggi che continuano a vivere in questo sito
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nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. blog www.paolomarchi.it instagram instagram.com/oloapmarchi