01-04-2019
Paulo Airaudo a Identità Milano 2019. Tutte le foto sono di Brambilla-Serrani
Paulo Airaudo, chef italo-argentino di Amelia (e ora anche Ambasciatore del Gusto), è sbarcato a San Sebastian con ben chiare in mente le proprie origini, culturali e gastronomiche, e con l’obiettivo di proporre una cucina personale e diversa preparando ciò che più ama: una sfida coraggiosa in una città nota a livello mondiale per la gastronomia spesso molto tradizionale. L'azzardo gli ha portato, però, prestissimo molti consensi nonché la conquista in pochi mesi della prima stella Michelin. Il modo scelto è lo sguardo eccentrico dello straniero, è un punto di vista altro sulla tradizione dei Paesi Baschi, utilizzando gli stessi ingredienti, molti dei quali provenienti da piccoli produttori locali, per raccontare qualcosa di originale. Ad Amelia, per esempio, l’80% dei piatti esce da una griglia di 1 metro quadro, un tipo di cottura molto cara allo chef perché in grado di preservare i sapori e gli elementi senza alterarli e perché consente, grazie al fuoco, di mantenere un rapporto diretto, immediato con la materia.
Airaudo e, sullo sfondo, Niccolò Vecchia, che ha presentato la lezione
Sardina, barbabietola e crème fraîche
Gelato al rum, crema di avocado e caviale
Il presente di Amelia è un locale molto intimo, soltanto 8 tavoli per un totale di 18-20 coperti al massimo per servizio, con uno staff di una ventina di persone provenienti da tutto il mondo. Il futuro prossimo però prevede dei cambiamenti: Airaudo ha individuato una nuova sede in cui portare avanti il suo concetto di ristorazione, che sarà pronta per la fine del 2019. Sala e cucina saranno integrate in un’unico spazio per coinvolgere gli ospiti e tenerli e portarli fin nel cuore dell’esperienza.
a cura di
Napoletana di nascita e lucchese di adozione, parte dalla critica letteraria per arrivare poi a raccontare di cibo e di vino (che sono anche le sue passioni). Adora viaggiare e va matta per la convivialità che si crea intorno alla tavola