10-10-2023
Jay Khan, bartender patron di Coa, Hong Kong
Magico, misterioso, indecifrabile… l’allure dell’Oriente è stato raccontato dalla letteratura e dal cinema occidentale sempre in punta di piedi, ammaliati da un suo fascino che non viene mai compreso fino in fondo. Amore e timore reverenziali, che hanno portato turisti e imprenditori a visitare e vivere in metropoli che sono diventate luogo di incontro di culture, sperimentazione e avanguardia in diversi settori. Tra queste sicuramente c’è Hong Kong, l’ex colonia britannica, oggi provincia autonoma della Cina, che basa la sua identità proprio sul dialogo costante tra est e ovest del mondo. Non a caso la metropoli cinese è un importantissimo snodo finanziario e polo commerciale ma, in particolare è specchio oltreché precursore di molte tendenze nel mondo della miscelazione e dell’ospitalità. Qui si giocano e si conquistano le prime posizioni di classifiche blasonate come quella della 50 Best Asia e mondo del settore hotellerie, ristorazione e bar. Per scoprirne i motivi ed entrare nelle pieghe di un futuro che è ormai a portata di mano, abbiamo visitato cocktail bar pluripremiati e non, diversi per genere e stile ma accomunati tutti da una forte identità di brand che li rende emblematici di un nuovo corso del bartending internazionale. Correnti di pensiero e idee dei singoli bartender, ma anche concept e format di locali che, ancora una volta, parlano per lo più italiano riconfermando la grande professionalità ed estro dei nostri connazionali all’estero. Prima però di varcare l’ingresso di questi cocktail bar occorre fare una premessa per poter comprendere appieno questo mondo e le sue diverse declinazioni. Hong Kong è la capitale della finanza, il luogo in cui la popolazione ha il più alto reddito pro-capite e che vede convivere etnie e culture differenti: europei, cinesi, giapponesi, americani… Persone diverse, abitudini di consumo differenti e capacità di spesa elevata, l’ospitalità e la bar industry di conseguenza si allontanano sempre più da un concetto di globalizzazione per lavorare in profondità e regalare esperienze uniche, personalizzate e in continua evoluzione.
Innamoratosi dell’agave sin dal suo primo viaggio in Messico nel 2015 e con 15 anni di esperienza nella beverage industry, Jay apre nel 2017 con l’obiettivo di portare tutti i suoi distillati sulla scena asiatica insieme a un’idea di ospitalità che fosse espressione dello spirito sudamericano. Gli interni di Coa sono fortemente caratterizzati dall’utilizzo del legno e decorati con murales, che ritraggono divinità e figure mitiche oltre a un machete originale – Co-ah, da cui deriva il nome del locale–, utilizzato per tagliare le piante di agave. Molto più che una semplice passione per dei prodotti, Khan è riuscito a trasferire quell’amore e quella passione che ha percepito in ogni singola piantagione che ha visitato, trovando anche una formula che, di anno in anno, risultasse fresco e vincente. Sicuramente, come il barman ci racconta, i primi mesi non sono stati affatto facili; anzi, ha dovuto lottare per abbattere alcuni preconcetti legati a distillati come la tequila e il mezcal per poi arrivare a un successo indiscusso basato soprattutto sul passaparola e sull’attenzione all’ospite. La risposta di Khan alla scarsa conoscenza del mondo agave è stata la creazione di una carta, quasi un manuale, di ben 41 pagine per offrire ai clienti un viaggio all’interno di questo mondo e delle sue mille sfaccettature, accompagnato anche a workshop dedicati che hanno portato alla costruzione di una vera e propria community. Khan ha investito tutto sé stesso nel suo progetto e parlando con lui, ciò che stupisce è il rispetto e la coerenza con cui porta avanti la sua idea e ne difende la bontà. Due valori per lui cardine e che cerca di trasmettere anche al suo team, selezionato non sulla base di esperienze pregresse nel settore bensì ricercando l’attitudine personale e caratteriale per un lavoro basato sull’ospitalità e l’accoglienza. A suo avviso, infatti, la conoscenza e l’esperienza possono essere sempre insegnate e apprese.
Tre signature di Coa: La Paloma, Mole Negroni, Pepper Smash
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