08-12-2022

Mixology, stagione Autunno/Inverno 2022: gli appuntamenti più interessanti dei mesi appena trascorsi

Da Milano a Venezia, fino ad arrivare, nei prossimi giorni, a Cortina. Eventi di primo piano, raffinati barman, affascinanti novità di gin, whisky, rhum...

L’inverno comincia a bussare alla porta, mentre l’autunno si lascia alle spalle un settembre e ottobre “bollenti” tra kermesse italiane e internazionali, che hanno raccontato e celebrato la professione dei barman ma anche la Bar Industry nel suo complesso.

Grandi città hanno ospitato eventi che hanno creato un’onda di entusiasmo che si è riversata davanti e dietro ai banconi. Ad aprire le danze è stato Luca Pirola, a settembre con l’edizione 2022 del Gin Day, appuntamento dedicato al distillato attualmente più di moda. All’interno del Super Studio di Via Tortona, Pirola ha dedicato due giorni a degustazioni e masterclass con il coinvolgimento dei più importanti player italiani del bere bene e brand più o meno noti, dando spazio anche a territori che hanno trovato nella loro tipicità quei bouquet inediti per caratterizzare nuovi Gin. Dall’India, ad esempio, arriva in Italia Stranger&Sons, distillato a Goa e creato con 9 botaniche provenienti da fattorie locali e mercati di spezie e dalle vivaci note di pepe, coriandolo, macis, liquirizia e noce moscata con una sferzata di freschezza data dagli agrumi indiani.

Dall’altro capo del mondo, invece, arriva Bosque Craft Alta Montana un gin artigianale argentino, prodotto e fermentato in Patagonia e dal carattere spiccatamente deciso e balsamico grazie al ginepro selvatico, il cardamomo, il coriandolo che viene ammorbidito da fiori d’arancio, verbena limone, scorza di pompelmo e chiodi di garofano.

Lasciato alle spalle il Gin Day, il calendario di appuntamenti per il mondo della miscelazione ha visto come protagonista Venezia prima nel week-end 18/19 settembre con Extraordinary Food&Wine che ha dato spazio, oltre a varie eccellenze gastronomiche, a un piccolo gioiello e novità di casa Di Baldo Spirits. La nuova creatura alchemica di Baldo Baldinini, Rufus, è il primo alchermes sul mercato a base vino prodotto utililzzando un’etichetta in particolare ossia Kurni di Oasi degli Angeli. Frutto di un connubio di saperi e della ricerca di materie prime pregiate dell’alta profumeria, Rufus è espressione del desiderio di dare un’interpretazione moderna a un liquore solitamente relegato a utilizzi dolciari e prodotto secondo ricette tradizionali millenarie.

Con un’ampia profilatura aromatica, il liquore firmato da Baldinini è un viaggio tra note di testa di rosa, cannella e chiodi di garofano, che lasciano spazio ad agrumi del mediterraneo freschi e canditi e note vinose e di cortecce orientali.

A poco più di una settimana, Venezia però ha lasciato spazio alla seconda edizione della Venice Cocktail Week di Paola Mencarelli e patrocinata dal Comune. 32 le location partecipanti, tra Bar d’Hotel, Cocktail Bar e Caffè Storici, in cui provare la Cocktail List VCW22 esclusiva ideata ad hoc per l’evento dedicato alla mixology veneziana. Una formula vincente che ha saputo accendere i riflettori in particolar modo, sui bar d’hotel che da sempre lavorano nel silenzio della loro quotidianità, ma trasformandosi in veri e propri punti di riferimento nelle relazioni con la clientela e i trend del bere miscelato internazionale.

Paola Mencarelli 

Paola Mencarelli 

Americani, inglesi e globe trotter in generale hanno permesso un continuo e proficuo scambio, una sorta di “formazione” costante che ha permesso hai bar manager d’hotel di sviluppare e testare nuove ricette o di conoscere drink che spopolavano in tutto il mondo.

L’abilità di Paola Mencarelli di dar voce a questi ottimi e qualificati professionisti ha aperto uno spaccato su una miscelazione classica in grado di evolversi nei suoi codici. Alcuni appuntamenti, sono stati particolarmente interessanti nello svelare alcuni segreti del mestiere: ad esempio, al Londra Palace Hotel il capo barman e docente AIBES, Marino Lucchetti ha saputo interpretare le mille possibili sfaccettature di un drink tipicamente veneziano ossia lo spritz con un signature fresco a base di Prosecco Fiol, Ginger Beer, Tabasco e Aperol.

Marino Lucchetti

Marino Lucchetti

Altrettanto radicato sul territorio e sui suoi prodotti, è la scelta di Bruno Iaconis del Settimo Cielo Rooftop dell’Hotel Bauer che ha proposto per la kermesse veneziana un Martini caratterizzato non solo da un Gin locale e accompagnato dai fichi fermentati di Sant’Erasmo, macerati nel miele e poi cotti, e che vengono raccolti in estate per poche settimane all’anno.

Il Martini è stato anche protagonista nella drink list al The Bar dell’Aman Venice, dove il bar manager Antonio Ferrara ha ospitato il Maestro Salvatore Calabrese e il suo Breakfast Martini, creato nel 1996 a Londra in occasione di un brunch e aggiungendo Cointreau, succo di limone e un cucchiaino di marmellata d’arancia.

Salvatore Calabrese 

Salvatore Calabrese 

Perfetta espressione delle novità della miscelazione contemporanea sono i barman che tengono le redini di: Palazzina The Bar a Palazzina Grassi ovvero Lucas Kelm ed Experimental Cocktail Club di Palazzo Experimental ossia Lorenzo di Cola. Due personalità particolarmente interessanti per la grande abilità nelle lavorazioni e nel riuscire a dare un equilibrio aromatico ai drink senza mai eccedere in alcolicità. Di Cola ha proposto un drink avvolgente e conviviale, Vecio Amico, dove Michter’s Whiskey ha dato struttura, ma è stato domato nella gradazione con ingredienti che hanno saputo raccontare tutto il mondo dall’Italia all’Inghilterra grazie al Martin Miller’s Gin, Nardini bitter chinato, Archivio Vermouth Volume Primo, Zoppi Liquore Shiso e un drop d’Angostura. Mentre Kelm ci porta in Messico con un long drink, Terere, a base Tequila Curado Blanco Cupreata, Cointreau, Smokey Prohibito Zucchero invertito, Grapefruit Bitter, Top up Cold Brew Yerba Mate e soda homemade e aria salata agli agrumi. Si tratta di un drink complesso in cui il citrico e l’amaro si alternano con un retrogusto affumicato dato dall’infusione dello zucchero invertito con Lapsang Souchong.

Lucas Kelm

Lucas Kelm

La kermesse ha però dato ampio spazio anche ad approfondimenti su nuove etichette e anteprime per il mercato italiano come Xibal, il Gin guatemalteco distribuito da Bonaventura Maschio, prodotto da melassa distillata in alambicco in cinque fasi e con botaniche locali. Un prodotto divertente in miscelazione e ideale in Gimlet, Negroni e Old Fashioned come suggerisce Simone Mina, barman di Ch 18 87 a Roma e particolare per il suo ingresso floreale, che lascia spazio a un cuore balsamico con alloro e pepe e una freschezza finale grazie al cardamomo di cui il Guatemala è il leader nella produzione mondiale e il pericòn un’erba aromatica autoctona solitamente utilizzata per le sue proprietà toniche e dal finale mentolato.

Simone Mina

Simone Mina

A dare seguito agli appuntamenti della Serenissima, la Mencarelli ha dato appuntamento al prossimo 16 e 18 dicembre a Cortina per la prima edizione della Cortina Cocktail Week dove il bere consapevole e di qualità sarà celebrato da bar d’hotel, cocktail bar e rifugi per una nuova esperienza dedicata agli appassionati sia della mixology e della montagna.

Non ultima la “Bar Industry” si dedica al lancio di nuovi prodotti e di nuove etichette, che trovano nella stagione invernale l’atmosfera e l’epoca ideale per poter affrontare sia gradazioni alcoliche sostenute sia note aromatiche intense e complesse.

Fine Spirits ha presentato lo scorso 8 novembre la prima di tre Luminary Series della distilleria scozzese The Dalmore Highland, una collezione di Single Malt in edizione limitata in cui il mondo del whisky incontra quello del design architettonico con l’intento di celebrare i materiali naturali, il profondo rispetto per il processo creativo e l’impegno verso l’eccellenza. Nella prima serie sono due le etichette di pregio proposte ossia The Rare in soli 3 esemplari, e The Collectible in 172 esemplari, un innovativo Single Malt di 15 anni che vede il desueto passaggio in tre botti diverse: si parte dal rovere bianco americano, per poi passare a quelle di Amarone e infine a un’edizione limitata di botti di rovere Tay scozzese, Mizunara giapponese e bianco americano. Tutti passaggi importanti che ne caratterizzano in modo importante lo spetto aromatico conferendo al Whisky non solo quelle note eleganti ed equilibrate tipiche della distilleria delle Highland ma anche note di frutta esotica, cocco e zucchero a velo.

Dalla Finlandia invece con una particolare attenzione al tema della sostenibilità, approda in italia il progetto di Koskenkorva Climate Action, un’edizione speciale dell’omonimo brand di vodka nata dalla collaborazione tra Baltic Sea Action Group – un’associazione indipendente e no-profit per il ripristino dell’equilibrio ecologico del Mar Baltico – e Setälä-Eerola, l’azienda agricola che produce l’orzo a base della vodka e coltivato in modo rigenerativo l’imitando così l’immissione di CO2 in atmosfera. Un esempio virtuoso di economia circolare, che vede altrettanta attenzione nella fase di distillazione utilizzando l’acqua sorgente non filtrata e portando a una vodka dal carattere morbido e ideale da utilizzare nei grandi classici della miscelazione o anche in twist.


Shake & shock

ll mondo dei cocktail e dei bartender raccontati da Identità Golose.

a cura di

Claudia Orlandi

sceneggiatrice e scrittrice, dalla scuola di giornalismo enogastronomico del Gambero Rosso è approdata a Identità Golose

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