04-12-2022

Franco Pepe, 10 anni di Authentica rivoluzione

Il patron di Pepe in grani ha festeggiato, con Giuseppe Iannotti, una pizzeria aperta nel 2012: «Frequento gli chef per rubare i loro segreti. E' giunto il momento di ringraziarli». A un ottimo primo quattro mani, ne seguiranno tanti altri nel 2023

Torta per i primi 10 anni di Pepe in grani a Caiaz

Torta per i primi 10 anni di Pepe in grani a Caiazzo con il patron di casa, Franco Pepe, al centro. Alla sua destra, barba e occhiali, Giuseppe Iannotti, alla sua sinistra Armando Palmieri

I quattro mani possono essere inutili, simpatici, geniali, a volte perfino intelligenti. C’è di tutto sotto questa voce, con una certezza: quello dello scorso 29 novembre, da Pepe in grani a Caiazzo nel Casertano, è tra i più riusciti e veri a cui abbia mai partecipato. Merito del padrone di casa, Franco Pepe, e dell’ospite, Giuseppe Iannotti, due menti autentiche, pensieri i loro che si sono intrecciati davanti a un fuoco ardente, quello del forno di Authentica, una pizzeria nella pizzeria, all’ultimo piano della casa madre, lì nel vicolo che scende dalla principale via del centro storico.

Iannotti, due stelle alla guida del Kresios nella vicina Telese Terme, è stato il primo ad accogliere l’invito del collega a unirsi a lui per celebrare i primi dieci anni di Pepe in grani. Un forno, un impasto, due cervelli in sintonia tra loro e quattro mani pronte a rispondere ai vari impulsi ricevuti. In pratica le cose sono andate così: Pepe ha il disco di pane e lo ha condito fino a un certo punto, lasciando all’amico il tocco finale, la chiusura. Tutte soluzioni inedite che difficilmente entreranno in carta. E’ come se avessimo assistito a una serata di improvvisazioni jazz, senza l’ausilio di un registratore.

Pepe e Iannotti contentissimi, la foto parla da sola

Pepe e Iannotti contentissimi, la foto parla da sola

Pura emozione per i presenti, dieci, perché quello spazio è l’esatto contrario dell’immagine classica che normalmente si ha di una pizzeria, pochi coperti e non tanti, prenotazioni e non chi arriva arriva, intimità proprio perché vi possa essere un dialogo diretto tra chi crea e chi consuma. «Vogliamo divertirci», hanno detto in coro ma Franco era teso, Giuseppe più scanzonato. Poi il padrone di casa ha aggiunto: «In tutti questi anni ho frequentato cuochi che stimo, entrando nelle loro cucine per rubare il meglio e quel meglio portarlo da me a Caiazzo. Volevo seguire un percorso diverso da mio padre. Lui apparteneva a quelle

Il cono Ciro per una volta si è arricchito di pastrami

Il cono Ciro per una volta si è arricchito di pastrami

generazioni che sul disco di pane mettevano di tutto, la bandiera era la Quattro stagioni. Io invece ho formato una squadra che lavora in supporto al pizzaiolo, ma non sono pizzaioli».

Dieci anni che hanno cambiato il mondo della pizza. Non da solo, lui cita, per restare in zona, Enzo Coccia a Napoli ad esempio, e tanti messaggi scambiati con gli amici chef «ma non per arrivare alla pizzeria stellata, bensì per dare sempre più forma all’accoglienza senza scavare solchi tra i vari settori. La gastronomia è unica, interpretata in vari modi». Pepe ha scelto di valorizzare il territorio tanto che «partimmo da quattro o cinque produttori e ora sono una quarantina in un raggio di vento chilometri».

Improvvisare con un formaggino di latte di bufala

Improvvisare con un formaggino di latte di bufala

Spettacolo nello spettacolo, il tocco in più, prezioso di Iannotti che sulla prima, di sola mozzarella, ha aggiunto un formaggino di bufala, quindi su quella con grana e pepe una sferetta con un ripieno liquido di tartufo bianco per arrivare al classico calzone di scarola, caro a Stefano Pepe, padre di Franco, nella variazione cannolicchio. Non basta. Un gradino oltre ecco l’anguilla e funghi shiitake, un altro passo e il cono fritto battezzato Ciro, si arricchisce di pastrami, preludio a una scarpetta di sugo di polpo da applausissimi e cornicione di pane. Fine del primo tempo.

Franco Pepe e Giuseppe Iannotti e un ottimo quattro mani a Caiazzo il 29 novembre

Franco Pepe e Giuseppe Iannotti e un ottimo quattro mani a Caiazzo il 29 novembre

Stessa scenografia, ma diverso lo spartito per la seconda metà: dal salato al dolce con la Crisommola, alias l’albicocca del Vesuvio, e l’irruzione in scena di Armando Palmieri, pasticciere, da poco in Napoli assieme con Iannotti alle Gallerie d’Italia, bistrot Luminist. Pane, burro e marmellata, ovvero croissant, burro di Normandia, gelato fiordilatte di bufala. Tutto questo il 29 novembre, seguiranno i Bros da Lecce, Floriano Pellegrino e Isabella Potì, Gabrile Bonzi, Antonia Klugmann, Christian Puglisi, Ana Ros, Nancy Silverton, Chris Bianco, Sarah Minnick, Corrado Assenza, Moreno Cedroni, Francesco Sposito, Salvatore Bianco… Dovevano essere dieci serate, saranno ben di più.


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a cura di

Paolo Marchi

nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
blog www.paolomarchi.it
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