10-01-2018
Vista magnifica sul Colosseo dall'Aroma di Palazzo Manfredi, una delle dodici novità capitoline della Guida Identità Golose 2018
Proseguiamo nella nostra presentazione, regione per regione, delle nuove insegne selezionate dalla Guida dei Ristoranti di Identità Golose 2018. Oggi presentiamo le novità romane, che sono ben dodici
ALL'ORO al THE H'ALL - via Pisanelli, 25 - Roma, +39 06 97996907 Il concetto di accoglienza viene ridisegnato dallo chef Riccardo Di Giacinto e da sua moglie, Ramona Anello, che ripartono dalla Città Eterna con il The H’All, il primo hotel costruito sui desideri degli ospiti, che ha il suo centro nel ristorante All’Oro, che riprende il gioco di parole tra la pianta di alloro e il materiale più prezioso. Situato nel cuore di Roma, a pochi passi da piazza del Popolo e via del Corso, il ristorante, diviso in due sale, una più intima come un club inglese e l'altra più ampia dall'aria newyorchese, occupa l’intero piano terra cambiando totalmente pelle, stile e ambiente rispetto a prima. Di Giacinto fa ripartire la cucina là dove si era fermata... Leggi l'intera recensione di Tania Mauri
AROMA a PALAZZO MANFREDI - via Labicana, 125 - Roma, +39 06 97615109 Ci sono posti magici, che riempiono gli occhi. Aroma è uno di questi. All'ultimo piano di Palazzo Manfredi, seduti sulla sua terrazza panoramica, si può ammirare il Colosseo in tutta la sua bellezza. Sembra di averlo seduto al tavolo con noi, lo stadio dei gladiatori romani, presenza dalla bellezza ingombrante. Ma oltre a esserci posti magici, ci sono anche chef bravi. Giuseppe di Iorio, con i suoi piatti, ha il potere di far dimenticare il Colosseo, di spostare tutta l'attenzione dai monumenti ai suoi piatti. Glielo diciamo e lui si emoziona. Leggi l'intera recensione di Barbara Giglioli
BISTROT 64 - via Guglielmo Calderini, 64 - Roma, +39 06 3235531 La leggerezza dell'informalità e la voglia di proporre piatti gourmand in un piccolo bistrot. O è un normale bistrot con una proposta azzardata? Se l'obiettivo è l'accoglienza e il calore certo qui hanno centrato in pieno e bando ai formalismi, questa è la stella più economica d'Italia. Come si fa? Si scelgono prodotti poveri e del territorio, si pongono nelle mani di Kotaro Noda, già stella Michelin di Enoteca La Torre e il gioco è fatto: una nuova influenza giapponese con ingredienti italiani, bio e a chilometro zero. La stessa filosofia si trova in sala, con le etichette di piccoli produttori scelte da Emanuele Cozzo, partito in cucina e ora patron a capo del servizio. Leggi l'intera recensione di Camilla Rocca
GIULIETTA - piazza dell'Emporio, 28 - Roma, +39 06 45229022 Dici Romeo e non può mancare Giulietta. Così Cristina Bowerman e Fabio Spada hanno aperto da qualche mese l'ampio spazio polifunzionale diviso tra Romeo Chef& Baker, ristorante e gastronomia, e Giulietta, pizzeria dalla doppia anima, romana e napoletana, dove per quest'ultima si sono avvalsi della preziosa consulenza dei fratelli Salvatore e Francesco Salvo di San Giorgio Cremano (Napoli), nota famiglia di pizzaioli da generazioni. Il locale è moderno e di ampio respiro con due forni a legna e due banchi di lavoro in bellavista dove lavorano le due "brigate" (senza dimenticare la cucina dove opera la chef). Il menu è diviso tra Roma e Napoli... Leggi l'intera recensione di Tania Mauri
L'OSTERIA di BIRRA DEL BORGO - via Silla, 26a - Roma, +39 06 83762316 Locale con più anime: quella del birra, della pizza e della cucina. Il format è quello di uno spazio, coordinato dall'oste Marco Valente dove poter mangiare e bere tutti i giorni dalle 12 alle 2 di notte seduti ai tre banconi e ai tavoli. Per le bevande l'offerta non si limita a quelle della casa, alla spina o in bottiglia, ma ospita, a rotazione, 50 etichette in bottiglia. Ben in vista lo spazio dedicato alla birra con botti di legno e anfore in terracotta per fermentazioni e affinamenti sperimentali da provare in loco. Doppia anima ma un unico cuore, quello di Gabriele Bonci, per la cucina che si divide tra la pizza di Luca Pezzetta e i piatti di Luca Ludovici, entrambi sotto i 30 anni. Leggi l'intera recensione di Tania Mauri
LE TRE ZUCCHE - via Guglielmo Mengarini, 43/45 - Roma, +39 06 5560758 Le zucche sono sempre tre, né una di più ma neppure una di meno. E a noi va bene così. Pensiamo che questo locale della mezza periferia romana sia un esempio da additare per una certa ristorazione con ambizioni mediomassime, che è quella su cui soffriamo di più in Italia per la mancanza di misura e per certo consapevole velleitarismo: vorrei ma non voglio. Ed è invece lì che si gioca il campionato più importantie, perché alla fine a fare gli artisti son buoni tutti. Nella creatura creata una dozzina di anni fa da Fabrizio Sepe tutto invece funziona a modino e se è vero che non vivrete un'esperienza memorabile è anche vero che dove lo trovate un posto in cui un menu degustazione di sette portate tutte ben fatte costa 45 euro? Leggi l'intera recensione di Andrea Cuomo
SANTOPALATO - piazza Tarquinia, 4a - Roma, +39 06 77207354 "Pur riconoscendo che uomini nutriti male o grossolanamente hanno realizzato cose grandi nel passato, noi affermiamo questa verità: si pensa si sogna e si agisce secondo quel che si beve e si mangia". Prende spunto dalla verve avanguardista del Manifesto della Cucina Futurista di Marinetti - e dal nome del primo e unico ristorante futurista aperto a Torino nel 1931 - questo nuovo locale romano che in realtà inneggia al ritorno alla tradizione più pura o quanto meno ai suoi aspetti più virtuosi. Vale a dire cucina di sostanza, senza inutili fronzoli e orientata ad appagare la pancia e il palato in ugual misura, con una ricerca sincera e appassionata per ricette e ingredienti caduti nel dimenticatoio a cominciare dal quinto quarto meno inflazionato: dalla frittata di regaje di pollo al cuore bovino; ma pure le lumache all'abruzzese, regione d'origine della giovane cuoca Sarah Cicolini. Leggi l'intera recensione di Luciana Squadrilli
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A cura della redazione di Identità Golose