05-02-2021

Japanese by The Chedi Andermatt, vertigini stellate

Lo scenografico ristorante svizzero di Dietmar Sawyere, 2.300 metri di quota, ha appena ricevuto l'ambito riconoscimento

Japanese by The Chedi Andermatt, Svizzera, one ste

Japanese by The Chedi Andermatt, Svizzera, one stella Michelin da pochi giorni

Prende quota la cucina gourmet firmata dallo svizzero Dietmar Sawyere. A poco più di un anno dall’apertura, il ristorante Japanese by The Chedi Andermatt, che lo chef orchestra magistralmente a 2.300 metri di altitudine, si è aggiudicato la prima stella Michelin. Il rifugio gourmet arroccato sulle Alpi svizzere, in posizione dominante nel cuore del comprensorio sciistico di Andermatt-Sedrun, diventa così l’insegna stellata di cucina giapponese più “elevata” al mondo.

Ospitato nel nuovo futuristico edificio vicino alla stazione di arrivo degli impianti in cima al monte Gütsch, è stato progettato dall’architetto Christina Seilern, che ha reinterpretato in chiave contemporanea la tradizionale architettura alpina, dando forma e spazio all’ingresso di luce naturale proveniente dalle ampie finestre con vista sulle montagne del Gottardo, mentre all’interno dominano i moderni camini aperti che scaldano al loro arrivo gli sciatori.

A disposizione, 38 coperti interni, cui si aggiungono altri 34 posti a sedere sulla terrazza esterna, dove la vista spazia sulle piste innevate e la corona di cime montuose. Seilern ha disegnato l’intero progetto, sede anche di un secondo ristorante gourmet gestito da Markus Neff: il ristorante Gütsch, premiato dalla Rossa questa volta per la sua proposta a base di prodotti locali e piatti della tradizione cantonale e svizzera.

Lo chef Dietmar Sawyere

Lo chef Dietmar Sawyere

«È il risultato del lavoro di tutto il mio team», ha commentato Sawyere a caldo il riconoscimento della Guida Michelin, «è frutto della nostra passione e dell’impegno quotidiano, del desiderio di portare avanti la nostra idea di ars coquendi giapponese», per una pausa sulle piste decisamente inedita.

Nato in una famiglia di ristoratori, già a 16 anni al Savoy Hotel di Londra, poi al Connaught Hotel sotto la guida del celebre Michel Bourdin, a 19 nominato Young Chef of the Year dalla Culinary Academy di Londra e due volte Chef dell’Anno in Nuova Zelanda, una carriera che l’ha portato con Regent International Hotels a Hong Kong e Bangkok, l’ha visto volare a Melbourne e Sydney, Singapore. Oggi Sawyere porta in vetta piatti che rivisitano i grandi classici del Paese del Sol Levante, presentati in una ‘veste’ inedita, ardita, in un’armonia di colori e di sapori, con grande cura nella mise en place. Ma soprattutto fatta di sapori netti e intensi, grazie alla selezionatissima materia prima, prodotti di prima qualità provenienti dal territorio e dal resto del mondo e impreziositi da erbe e spezie aromatiche.

Ecco allora fare capolino in tavola, piatti ricercati che raccontano al meglio la secolare cucina nipponica, attraverso raffinati menu Shidashi Bentō e Omakase Kaiseki oltre ai classici ma mai banali sushi e tempura. In carta anche ricette a base del finissimo manzo wagyu, prodotta a km0, perché proveniente dal primo allevamento svizzero dei pregiati bovini che ha sede proprio in una fattoria di Andermatt, che anche gli ospiti possono visitare. Va ricordato che durante la stagione invernale, il ristorante è aperto dal lunedì alla domenica dalle 11 alle 15, in base alle condizioni atmosferiche.

Bissa quindi Sawyere, che già aveva convinto la Michelin con la sofisticata proposta di The Japanese, dal 2017 indirizzo stellato all’interno del The Chedi Andermatt, cinque stelle lusso affiliato The Leading Hotels of The World e Swiss Deluxe Hotels, costruito a ridosso delle piste del Gemsstock, che con la sua imponente mole ha ridisegnato gli standard del design e dell’ospitalità di lusso nell’arco alpino, con un albergo-salotto che accoglie ospiti e non ospiti dell’hotel.

Progettato da Jean Michel Gathy dello studio Denniston International Ltd di Kuala Lumpur, di recente si è inoltre aggiudicato il secondo posto nella classifica nella categoria “Holiday Hotels” stilata da Karl Wind come i 100 migliori alberghi della Svizzera. La proposta F&B è curata dallo chef de cuisine Armin, che unisce le tradizioni gourmet d’Oriente e Occidente. Si dorme nelle 123 camere e suite; ci si rilassa nella The Spa & Health Club con piscina interna panoramica di 35 metri, piscina riscaldata esterna, 10 Spa suite private e palestra di ultima generazione.


Hôtellerie

Radiografia, notizie e curiosità sugli hotel e le locande più importanti in Italia e nel mondo.

a cura di

Elisabetta Canoro

Giornalista professionista, è consulente di Identità Golose, vice direttore di The CUBE Magazine e collaboratrice di AD Architectural Digest italia e Panorama. Autrice di guide e di libri editi da WhiteStar e Marco Polo

Consulta tutti gli articoli dell'autore