30-08-2020

Adattamento e asticella dei servizi sempre più alta: l'estate del Capri Tiberio Palace

Rinascere nella stagione dell'emergenza. Intervista a Francesca Tozzi, general manager dell'hotel a due passi dalla Piazzetta

Francesca Tozzi, general manager del Capri Tiberio

Francesca Tozzi, general manager del Capri Tiberio Palace, via Croce 11/15, Capri, Napoli

Nel centro di Capri, a breve distanza dalla famosa Piazzetta, il Capri Tiberio Palace si trova in una posizione riservata e centrale, una struttura che nel tempo si è rinnovata, creando un perfetto equilibrio tra il confort contemporaneo e il design. Un luogo che vuole fare dell’eleganza e dell’arte il suo punto di riferimento, restando allo stesso tempo un luogo accogliente ed esclusivo.

Un viaggio nel viaggio: questa è la sensazione che si prova una volta entrati nell’accogliente hall dell’hotel e che viene rafforzata non appena si varca la porta della propria camera. Un design accurato e originale, con stili diversi e dettagli insoliti che colpiscono lo sguardo; libri, dipinti e oggetti ispirati a souvenir caratterizzano le aree comuni e le camere dell'hotel, ognuna diversa dall’altra. Una realtà che non si è fatta piegare dalla oggettiva difficoltà della pandemia del Covid-19, ma che ha saputo reagire con grinta e tenacia, come emerge nelle parole di Francesca Tozzi, general manager.

Siete stati i primi a riaprire a Capri. Come vi siete organizzati per la ripartenza?
È stato decisamente un tour de force. Avevamo deciso per il 18 giugno già da maggio. Ci siamo concentrati sull’adeguamento della struttura, la formazione del personale, il rispetto di tutte le norme previste. Obiettivo principale: la sicurezza dei nostri ospiti, senza compromettere l’esperienza globale e il servizio. Ci siamo adattati al cambio di mercato, utilizzando una linea di comunicazione, interna ed esterna, più adeguata.

Capri è meta da sempre turistica di americani o stranieri, cosa è cambiato?
C’è una prevalenza di clientela italiana; statunitensi e latino-americani sono quasi del tutto assenti. Il cambio più netto riguarda i flussi, più brevi e intensi, quasi esclusivamente nel week end, a discapito dei giorni feriali. Capita sovente che poi un ospite decida di fermarsi più a lungo, una volta intese la varietà e la qualità dei nostri servizi. La differenza maggiore riguarda la capacità di spesa: americani, russi e arabi sono disposti a spendere molto di più per suite di alta fascia; la clientela italiana sta su categorie più competitive in termini di prezzo. Per noi, è un’occasione per aprire nuovi canali di confronto con un pubblico più esperto, ad esempio rispetto al dining.

Esigenze e richieste particolari che state affrontando?
Qui le aspettative sono molto alte: siamo soliti avere a che fare con le stravaganze dei nostri ospiti. In generale, per noi è fondamentale trasmettere il messaggio che un’esperienza equivale ad avere il massimo comfort, in totale sicurezza, rispondendo sempre se è possibile. Tutte le aree che offrono servizi sono utilizzabili solo previa prenotazione, la zona umida ad esempio è disponibile solo in esclusiva. I dispositivi di protezione sono obbligatori nelle aree al chiuso, mentre in zona piscina e terrazza sono facoltativi, tuttavia il nostro staff indossa sempre la mascherina. Forniamo inoltre kit di sicurezza per tutti gli ospiti, misuriamo la temperatura all’entrata e nominativi agli esterni per contact tracing. Dispenser con gel antibatterico sono presenti nelle zone di passaggio di tutti piani.

Avete dovuto effettuare tagli o ridimensionamenti?
È fondamentale mantenere il giusto numero di dipendenti, in base alle presenze attese. Un marginale ridimensionamento è avvenuto, in considerazione dei minori flussi di clientela; tuttavia è inalterata la proporzione personale per gli ospiti presenti.

Colazione e ristorante: come si è modificata l’offerta? Com’è stata accolta la nuova proposta del Men all day alla Terrazza Tiberio?
Da anni siamo noti per la qualità e la varietà della colazione. Abbiamo dovuto rivedere il buffet, ora in forma ridotta e solo per mono porzioni. Al contrario, è aumentata l’offerta à la carte, che ha messo subito in mostra l’esperienza e la flessibilità del nostro nuovo executive chef Nello Siano. Il Terrazza Tiberio ha invece aperto con la nuova formula con apertura continuata da mezzogiorno a mezzanotte. La scelta di restare sempre aperti 12-24 è dettata dalla volontà di poter offrire sempre disponibilità sia per gli ospiti dell’hotel che per i clienti esterni. I primi feedback sono molto positivi perché, in un clima di incertezza, sapere di non dover organizzare troppo i propri programmi aiuta a vivere un’esperienza più rilassata ed appagante.

Qual è la filosofia di chef Siano?
Una grande attenzione al territorio e alle eccellenze locali, trattate in modo semplice ed esaltate nel gusto. Abbiamo pochi partner selezionati e contiamo sui prodotti del nostro orto. Il pubblico italiano, più esigente, ci ha spinto a rivisitare alcuni must della gastronomia caprese, in chiave fusion. Ad esempio il Raviolo caprese è proposto anche in versione marina, con ripieno di gamberi e calamari in guazzetto di tartufi di mare. Diamo attenzioone anche alla cantina, con eccellenze campane autentiche e di nicchia come il Fiano Spumantizzato di Vigne Irpine. Naturalmente non trascuriamo le etichette italiane ed europee, gli champagne e la mixology. Al Jacky Bar, oltre ai signatures drink, c’è la linea “The Fabulous Ten”, una selezione di cocktail d’ispirazione tipicamente caprese.

Il prossimo futuro?
Proporci come destinazione nella destinazione, offrendo un’esperienza di lusso globale con standard al top del mercato. Dopo anni di investimenti sul lato camere, ormai rinnovate nella loro totalità, abbiamo messo su tutto l’obiettivo di rendere il livello dei servizi sempre più elevato. A partire dalle proposte del Terrazza Tiberio.


Hôtellerie

Radiografia, notizie e curiosità sugli hotel e le locande più importanti in Italia e nel mondo.

a cura di

Fosca Tortorelli

napoletana, classe 1978, architetto e sommelier Ais. Fa parte dei Narratori del Gusto e insieme al Centro Studi Assaggiatori di Brescia partecipa a panel di degustazione nel settore enogastronomico. Collaboratrice della rivista L’Assaggio, oltre che di altre testate, è membro delle Donne del Vino

Consulta tutti gli articoli dell'autore