04-11-2015

L'Expo ha messo le ali a Milano

L'Esposizione Universale segna un punto di svolta anche per l'Italia come con i Giochi di Roma 1960

Massimo Bottura e Matteo Renzi al pass della cucin

Massimo Bottura e Matteo Renzi al pass della cucina di Identità Expo S.Pellegrino. L'Expo per noi di Identità Golose è iniziato nel segno del tristellato di Modena e di un primo ministro che ha dimostrato di avere a cuore le fortune dell'alta cucina italiana

Milano ha messo in archivio il suo secondo Expo centonove anni dopo quello del 1906 dedicato all’inaugurazione del Traforo del Sempione, e più in generale ai trasporti. Quella esposizione universale durò due settimane in più perché venne inaugurata il 28 aprile - e non il 1° maggio - e si concluse l’11 novembre, e non il 31 ottobre. Occupava due aree, l’attuale Parco Sempione e l’area dell’ex Fiera Campionaria, richiamò un numero di visitatori record per l’epoca di 5 milioni, e del tanto costruito, compresa una linea ferroviaria sopraelevata, è giunto fino a noi solo l’acquario civico. Un po’ poco.

Gli Spaghetti Milano, lo straordinario primo piatto pensato dall'executive chef di Identità Expo, Andrea Ribaldone. Che siano nel segno dello zafferano è evidente a tutti, meno scontato che il ragù sia d'ossobuco. Impossibile intuire cosa leghi il tutto: un frullato cremoso di risotto alla milanese

Gli Spaghetti Milano, lo straordinario primo piatto pensato dall'executive chef di Identità Expo, Andrea Ribaldone. Che siano nel segno dello zafferano è evidente a tutti, meno scontato che il ragù sia d'ossobuco. Impossibile intuire cosa leghi il tutto: un frullato cremoso di risotto alla milanese

Adesso celebriamo un altro primato, quello dei 22 milioni di ingressi, e un tema che dominerà i prossimi decenni: come nutrire una popolazione che nel 2030 è destinata a toccare gli 8,5 miliardi di anime e i 9,7 nel 2050. Una Terra sempre più affollata porrà problemi sempre più pressanti a livello di cibo e di acqua. Da qui, ad esempio, l’importanza della Carta di Milano, consegnata al segretario dell’Onu Ban Ki-moon, l’averla pensata e voluta. Di certo avrebbe potuto essere più incisiva, ma nulla vieta di fare domani quanto è stato sfiorato e indicato adesso. Ad esempio, a livello di ristorazione italiana di qualità, il Food Act voluto dal ministro delle politiche agricole Maurizio Martina traccia una linea che inciderà nel tempo a prescindere dall’Expo in sé.

Ci sono tanti modi per misurare il successo di un evento. Se penso all’esposizione appena archiviata mi viene in mente, a parte le campane a morto dei gufi, quel sentirmi domandare un po’ ovunque e un po’ da tutti, tra aprile e maggio, “ma è tutto pronto? Lo faranno per davvero o faremo una figuraccia?”. Per poi mettersi alla finestra e capire, presto o tardi, se era il caso di visitare l’Expo ma rigorosamente dopo l’estate. E così sarebbe stato, con tutti felici ma anche tanto rammaricati per avere prestato fede alle cassandre e avere perso i mesi migliori, quelli primaverili.

Tanti i personaggi di ogni dove e di ogni professione passati per i tavoli di Identità Expo. Ne abbiamo scelto uno per tutti per il valore della sua opera, per il lustro che dà all'Italia nel suo complesso, un simbolo: Giorgio Armani, qui ritratto a fine cena in cucina asssieme con Carlo Cracco e il nostro residente chef Domingo Schingaro, uno che va dal barbiere per tagliarsi i capelli ma non la barba

Tanti i personaggi di ogni dove e di ogni professione passati per i tavoli di Identità Expo. Ne abbiamo scelto uno per tutti per il valore della sua opera, per il lustro che dà all'Italia nel suo complesso, un simbolo: Giorgio Armani, qui ritratto a fine cena in cucina asssieme con Carlo Cracco e il nostro residente chef Domingo Schingaro, uno che va dal barbiere per tagliarsi i capelli ma non la barba

Fino alla frase che certifica il grande successo della manifestazione organizzata da Beppe Sala: “Vorrei non finisse sabato. Vero che continua? Vero che la prolungano?”. Impossibile, solo che è così piaciuto l’Expo a chi ha camminato il decumano in lungo e in largo, che tutti sognavano l’impossibile, un mese in più a mo’ di bonus.

Sono sicuro che si parlerà molto a lungo del successo di Expo e della Milano che sta rinnovandosi. E’ stata presa a esempio anche da Raffaele Cantone, presidente dell’autorità anti-corruzione, come esempio di città che ha in sé gli anti-corpo al malaffare. E’ significativo: una patente di laboriosa onestà nonostante tutti gli scandali e gli arresti dell’ultimo anno, anche legati ai lavori per l’Expo. Io sono cresciuto con il mito delle Olimpiadi invernali di Cortina (1956) e di quelle estive di Roma (1960) che sancirono la rinascita dell’Italia dopo i disastri della seconda guerra mondiale.

Expo è stato anche il palcoscenico della presentazione, lunedì 26 ottobre, della nona edizione della Guida di Identità Golose. Dopo otto pubblicazioni cartacee, la svolta: passare tutto in internet senza più stampare il vademecum dedicato ai ristoranti di Italia, Europa e Mondo, un volume on line che è anche gratuito.

Expo è stato anche il palcoscenico della presentazione, lunedì 26 ottobre, della nona edizione della Guida di Identità Golose. Dopo otto pubblicazioni cartacee, la svolta: passare tutto in internet senza più stampare il vademecum dedicato ai ristoranti di Italia, Europa e Mondo, un volume on line che è anche gratuito.

L’Expo presto verrà mitizzato in egual misura soprattutto se si consoliderà la ripresa economica. Non ci sono di mezzo leggende dello sport, Toni Sailer piuttosto che Livio Berruti e Cassius Clay, conta l’Expo, chi lo ha organizzato, chi ci ha creduto da subito e le migliaia di formichine che vi hanno lavorato con una passione sempre crescente. In Expo ho rivissuto le atmosfere adrenaliniche dei grandi eventi sportivi, quando la tensione è tale che superi qualsiasi stanchezza. Solo che l’Expo Milano non è durato due settimane con i Giochi o un mese i mondiali di calcio, ma sei mesi. Come un campionato a cui era iscritta solo Milano. E lo ha vinto quando tanti la pronosticavo ko.


Identità Expo

Attività, idee e protagonisti dello spazio di Identità Golose all'Esposizione Universale 2015

a cura di

Paolo Marchi

nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
blog www.paolomarchi.it
instagram instagram.com/oloapmarchi

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