Enzo Coccia
Capesante con "te" di alghe secche, erba cipollina e caviale iranianodi Emanuele Scarello
IG2020 on the road Constant evolution: the philosophy of Franco Pepe at Identità on the road 2020
Gianni Morandi l'altro giorno sulla terrazza di Identità Expo S.Pellegrino, mentre si fa servire dal bartender Fabiano Omodeo un flûte di bollicine rosé
La moglie Anna lo sollecita: «Dai, basta, andiamo a tavola». Ma Gianni Morandi sulla terrazza d’Identità Expo S.Pellegrino, qualche giorno fa, è come ce lo raffigureremmo: adrenalinico, cortese, social. Molto social: selfie su selfie, si forma la coda. Lui non dice di no a nessuno, strappa di mano il cellulare a chi di turno, «no guarda, scattiamone un’altra, devi mettere più a fuoco»; «no è venuta male. Rifacciamo». Anche lo staff d’Identità non resiste: Daria Abbondi, Sara Salmaso, il bartender Fabiano Omodeo... E’ amato, Morandi. Ma ama il cibo? Glielo chiediamo.
«Vengo da una regione, l’Emilia, che è un po’ il cuore della migliore tradizione gastronomica italiana. Come potrei non esserne entusiasta? Poi sto conoscendo e ho conosciuto nel tempo tante altre identità culinarie: quella siciliana, la toscana, l’umbra. E la marchigiana. Certo, per me la città del cibo rimane Bologna».
Cosa ti piace mangiare? «A me piace soprattutto il rito della condivisione. Incontri, riunioni, ma anche i più bei momenti della vita privata sono spesso attorno a una tavola. Basta una pasta al ragù e una bottiglia di vino: che altro pretendere?».
Morandi con Daria Abbondi e Sara Salmaso, staff di Identità Expo
Frequenti anche ristoranti di alta cucina? «Può capitare, anche se mi diverte di più scoprire qualcosa di meno noto. Certo, Dal Pescatore a Canneto sull’Oglio torno sempre molto volentieri. Che buono! Però mi concedo solo saltuariamente queste mangiate: diciamo una o due volte a settimana. Non voglio esagerare, e poi la mia regola è: un giorno di “svago”, anche a tavola, e quello dopo di digiuno».
Expo finisce. Come ti è sembrato? «Una perfetta unione di maestosità e bellezza. Mi piace la fusione, la logica da villaggio globale, anche riguardo al cibo. Credo che solo mischiando le culture, conoscendosi l’un l’altro, ci si possa arricchire».
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it Instagram: carlopassera
Attività, idee e protagonisti dello spazio di Identità Golose all'Esposizione Universale 2015