30-04-2015

Che l'Expo abbia inizio

Dietro ai problemi, c'è uno sforzo titanico. Che potrebbe segnare un taglio netto col passato

Domani è il giorno dell'Expo di Milano. Filo ross

Domani è il giorno dell'Expo di Milano. Filo rosso dell'edizione 2015: "Nutrire il pianeta, energia per la vita". La prima Esposizione Universale venne organizzata nel 1851, al Crystal Palace di Hyde Park, Londra. "La rassegna che inaugura domani", scrive Paolo Marchi, "è figlia di uno sforzo organizzativo titanico, di cui tutti dovrebbero essere orgogliosi. Mia la speranza che segni l’inizio dell'uscita definitiva dalla crisi"

Non vedo l’ora di entrare all’Expo e che tutto abbia inizio. Non vedo l’ora dal marzo di 7 anni fa quando Milano ebbe a Parigi la meglio sulla turca Smirne che proponeva come tema la sicurezza. Sette anni e un mese dopo, ci siamo. Ci siamo tra mille polemiche e altrettanti problemi, molti anche giusti. Solo che se si guarda solo o soprattutto a quello che c’è di negativo, si finisce con l’ignorare l’eccezionale lavoro svolto a Rho perché domani la macchina parta bene e cammini ancora meglio.

Ho visitato il sito una volta sola, una paio di settimane fa quand'era ancora un grande cantiere e molto andava immaginato e ancora concluso. Sono rimasto impressionato. L’Italia è il Paese dei Tafazzi e di Brancaleone, del melodramma e dei gufi, verissimo. Possiamo vergognarci di numerose cose, corruzione e burocrazia di certo, e la furbizia pure, tutto quello che fa sentire l’Esposizione Universale come una cosa esterna, quali un’astronave aliena, a diversi italiani. Chi sta correndo a mille perché domani quasi tutto sia pronto, a iniziare dal commissario unico Giuseppe Sala, avrebbero avuto bisogno di un giusto periodo per raccontare cos'è l’Expo.

Il padiglione di Identità Expo è nella stecca C1, tra i padiglioni di Malesia e Tailandia e davanti ai cluster di cacao, riso e caffè; alle spalle il parco per i bambini. E' un ristorante ma anche un’aula in cui si racconteranno tanti cuochi, esperti e chef da tutto il mondo

Il padiglione di Identità Expo è nella stecca C1, tra i padiglioni di Malesia e Tailandia e davanti ai cluster di cacao, riso e caffè; alle spalle il parco per i bambini. E' un ristorante ma anche un’aula in cui si racconteranno tanti cuochi, esperti e chef da tutto il mondo

Ma così stanno le cose e adesso preferisco ricordare che gli italiani sono anche capaci di imprese uniche, quei capolavori che quando vai per il mondo tutti ti invidiano e che tu citi per bilanciare quello che non va e che gli stranieri ben conoscono e ti sbattono in faccia come se tutti gli altri popoli e nazioni fossero prive di peccati e solo noi pecchiamo. Al netto di tutta la zavorra, l’Expo che verrà inaugurato domani è figlio di uno sforzo organizzativo titanico, di cui tutti dovrebbero essere orgogliosi. Mia la speranza che segni un taglio netto con il passato, una data che segni l’inizio della definitiva uscita dalla crisi.

Noi di Identità apriremo il nostro spazio. Se ne sta nella stecca C1, tra i padiglioni di Malesia e Tailandia e davanti ai cluster di cacao, riso e caffè; alle spalle il parco per i bambini. Due piani e un programma ricco come non mai. Identità Golose per una volta durerà 6 mesi e non 3 giorni e sarà sia un ristorante (quattro portate 75 euro vini compresi) sia un’aula in cui tanti cuochi, esperti e chef si racconteranno. Le cucine del mondo e il mondo della pizza, le Identità legate a Milano e quelle delle paste delle regioni italiane, i libri e i personaggi che via via passeranno per il decumano, quei due chilometri scarsi tra un’estremità e l’altra che cammineremo fino al 31 ottobre.

Massimo Bottura dell'Osteria Francescana di Modena: suo il debutto di 3 giorni a Identità Expo (clicca qui per il calendario)

Massimo Bottura dell'Osteria Francescana di Modena: suo il debutto di 3 giorni a Identità Expo (clicca qui per il calendario)

Rigorosamente a piedi perché monopattini e bici sono vietati. Per fortuna il grande asso centrale è coperto e le vele ripareranno tutti dal sole, rendendo l’insieme ancora più spettacolare e vivibile. Ho ancora bene in mente la spianata assolata di Shanghai, Expo 2010, piena estate come adesso, quando curammo la rassegna gastronomica legata alla settimana di Milano all’interno del Padiglione Italia. Il lungo legame con l’attuale esposizione data da allora, da una nostra doppia visione, l’avere a cuore sia la cucina a 360°, da Massimo Bottura con il quale inaugureremo lo spazio a tutti i cuochi che via via saliranno in cattedra da noi, sia le cento realtà milanesi che vanno oltre i 3 o 4 stellati arcinoti.

Per ogni informazione sul calendario vi invito a cliccare per favore qui.


Identità Expo

Attività, idee e protagonisti dello spazio di Identità Golose all'Esposizione Universale 2015

a cura di

Paolo Marchi

nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
blog www.paolomarchi.it
instagram instagram.com/oloapmarchi

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