Sean Brock
Pizza con capesante e purea di cecidi Andrea Mattei
In cantina Abrigo a Diano d'Alba: la vera innovazione sono i dettagli
Gegè Mangano, che insieme alla moglie Ninni conduce, nel centro storico di Monte Sant'Angelo il ristorante (con tre camere) Li Jalantuùmene (tel. +39.0884.565484), è pronto per una nuova sfida. Dopo lo scioglimento per mafia del comune, si è proposto di guidarne lui stesso l'amministrazione
Monte Sant’Angelo come Castel Volturno o Bagheria, in Puglia come in Campania un altro comune è sciolto per “forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata”. In una parola, per mafia. Per 18 mesi a partire dal 17 luglio 2015 la cittadina arroccata sui monti dauni, in provincia di Foggia, resterà sotto l’egida del commissario inviato dal ministero dell’Interno. Solo dopo il lungo periodo di bonifica gli elettori torneranno al voto, e c’è chi già sogna sogni in fascia tricolore: «Mi candido io a sindaco!», la voce è quella di Gegè Mangano, il cuoco ai fornelli del ristorante Li Jalantuùmene, pronto a spendersi per tenere a battesimo la vita nuova del paesello di 10mila anime finito sotto le grinfie della Quarta mafia. Un’altra boutade del cuoco burlone? Prima ancora per una cucina spiccatamente ispirata alle tradizioni della Capitanata, Mangano è celebre per la battuta facile, la celia in tasca, la risata tonante. Nessuna burla, il cuoco- aspirante sindaco, giura che no, stavolta non scherza. L’argomento, d’altronde, è di quelli che c’è poco da ridere. «I cuochi sono diventati ambasciatori assai oltre di idee ai fornelli. Hanno un appeal capace di far parlare il mondo intero. Gualtiero Marchesi, Nadia Santini, Don Alfonso sono maestri di vita e ambasciatori dell’Italia migliore, mica solo geni ai fornelli», e allora why not?, si è detto lo chef.
Crema di stracciatella con funghi cardoncelli e nocciole tostate: uno dei piatti di Mangano a Li Jalantuùmene
Monte Sant'Angelo
Cronista di professione, curiosa di fatto e costituzione, attitudine applicata al giornalismo d’inchiesta e alle cose di gusto. Scrive per Repubblica, Gambero rosso, Dispensa
Cronache dalla periferia al centro dell'impero gastronomico, raccontate da Sonia Gioia, affascinata dal personaggio di Silvia Ziche