Roberto Di Pinto
Assoluto di cipolle con zafferano e Grana Padanodi Niko Romito
Dall'Italia Polyphemos Enoformaggeria Flegrea: a Pozzuoli, una bottega che unisce sapori internazionali e italiani
Andrea Ribaldone, chef del ristorante I Due Buoi di Alessandria, con la figlia Emma, 14 anni tra pochi giorni, affetta dalla nascita da una tetra paresi spastica. "Si può fare un cibo saporito", spiega il cuoco impegnato in questi mesi a Identità Expo, "anche per chi non può deglutire, ci vuole solo un po’ di tempo e un poco di attenzione"
Di buone ragioni per partecipare a Il pranzo possibile, apparecchiato il 13 luglio scorso Da Tuccino a Polignano a Mare (Bari), ne aveva almeno due: Tuccino e la sua bambina, Emma. Lo chef Andrea Ribaldone avrebbe dovuto prendere posto nella brigata stellare planata sulla Puglia per apparecchiare il pranzo più buono dell’anno, il ricavato del quale è stato interamente devoluto alla Aisla (Associazione italiana per la ricerca contro la sclerosi laterale amiotrofica). Il cuoco milanese di nascita, oggi capitano di brigata a I Due Buoi di Alessandria avrebbe volentieri prestato le sue braccia, ma un impegno di lavoro spuntato in corner glielo ha impedito. Ribaldone in Puglia c’era lo stesso, con la testa e con il cuore. Niente retorica, solo un esercizio quotidiano in trasferta: papà-chef cucina per Emma foie gras e gorgonzola, e difende il diritto della figlia al piacere della tavola. “Va matta per i sapori forti”, svela, e cucinando per lei ha capito che “il piacere insensato della vita, per chi non può godere d’altro, passa dalla bocca e sarebbe dunque ora di portare la cucina gourmet negli ospedali”. Andrea Ribaldone in Puglia è di casa, come lo è Da Tuccino. È così? Vero. Una profonda amicizia mi lega sia a Pasquale, sia al cognato Vito Mancini, che oggi ha preso insieme al resto della famiglia le redini del ristorante realizzando un desiderio di Tuccino. Tante volte sono stato da loro come a casa e quella atmosfera è una cosa che mi porto dentro e mi lega moltissimo a queste persone e questo ristorante. Di speciale ci sono tante cose, a partire dalla raffinatezza nei dettagli di un vero ristorante gastronomico, nella cura della tavola, nella stupefacente carta dei vini. Il loro crudo ti rimane scolpito nel cervello, c’è veramente il mare nel piatto. E poi c’è quel valore in più, la forza della famiglia, ti fanno sentire un principe. Mi è veramente dispiaciuto moltissimo non esserci, ma non ho avuto scelta.
L'assegno di invalidità per Emma ammonta a circa 400 euro mensili ma le spese da sostenere sono 3 volte tanto
Daria e Andrea Ribaldone
Cronista di professione, curiosa di fatto e costituzione, attitudine applicata al giornalismo d’inchiesta e alle cose di gusto. Scrive per Repubblica, Gambero rosso, Dispensa
Cronache dalla periferia al centro dell'impero gastronomico, raccontate da Sonia Gioia, affascinata dal personaggio di Silvia Ziche