09-01-2023

Pietramatta, emozionanti vini da garage

A Cenate Sotto, nella Bergamasca, Andrea Sala conduce con passione la sua azienda tesa a imbottigliare prodotti molto identitari, ricorrendo a metodi naturali e Piwi

Andrea Sala, titolare dell'azienda agricola Pi

Andrea Sala, titolare dell'azienda agricola Pietramatta di Cenate Sotto (Bergamo)

Andrea Sala, ideatore, proprietario e regista dell’azienda agricola Pietramatta, è sempre stato affascinato dal mondo della viticultura, anche quando la sua giornata la trascorreva nell’azienda di famiglia, che nulla aveva a che fare col vino. Sin da giovanissimo ha potuto dedicarsi alla sua passione, coltivando un piccolo vigneto sui terreni appartenenti alla famiglia sulle colline di Cenate Sotto (Bergamo), sfidando la diceria che questi terreni siano poco vocati alla viticoltura di qualità.

Le vigne di Pietramatta si trovano sulla sommità del colle di Loreto, nella Bergamasca, a un’altitudine di circa 380 metri sul livello del mare, un luogo in cui il suolo ha un drenaggio naturale dovuto alla pendenza. Tutti i filari sono a ritto-chino, con orientamento nord-sud. In questo modo il sole lambisce ogni giorno entrambe le pareti fogliari, e non ci sono così zone d’ombra, dove potrebbero proliferare muffe e marciumi. I grappoli ottengono il massimo irraggiamento nelle prime e nelle ultime ore del giorno, quando il calore è meno eccessivo e vengono ombreggiate dalla chioma, quando il calore del sole è più intenso. Poiché le vigne si trovano sulla sommità di un colle, godono di una ventilazione costante che aiuta a prevenire molte malattie funginee. Un fenomeno tipico è il vento caldo di Favonio che si crea per la compressione dell’aria in discesa dalle Alpi. D’estate, una brezza notturna proveniente dal Monte Misma rinfresca le vigne arroventate e genera quello sbalzo di temperatura giorno-notte che aumenta l’accumulo degli aromi e preserva l’acidità anche in annate molto calde.

Il suolo sottostante è composto dal Sass de la Luna, una marna calcarea con inserti quarziferi, che ha la caratteristica di trattenere l’acqua come una spugna, e di rilasciarla quando la vite ne ha bisogno. Per questo la maturazione dell’uva avviene in modo armonico, senza avere eccessi di umidità o stress acuti da carenza idrica.

Il colle di Loreto

Il colle di Loreto

FILOSOFIA. L’essenza della filosofia produttiva di Pietramatta è quella di ricercare vini emozionanti e salubri, che lascino un ricordo indelebile e originale in chi li degusta. La tradizione e il lavoro delle persone che ci hanno preceduto offrono spesso ottimi punti di partenza, ma è con la sperimentazione continua, con un lungo processo di prova, con una costante analisi dei risultati ottenuti, che si può puntare all’eccellenza.

Non basta individuare le cultivar idonee, occorre anche testare i diversi cloni e portainnesti, i sistemi di impianto, potatura e gestione della chioma che conducano al risultato voluto. Ottenere uve eccellenti poi non basta, bisogna saperle valorizzare in cantina, con lavorazioni accurate e che esaltino le caratteristiche della materia prima di partenza. La qualità non è mai figlia del caso, della fortuna, ma di un assiduo impegno, di un lungo percorso, spesso fatto di errori e a volte di successi, che incoraggiano ad intraprendere scelte estreme, che mettono in discussione lo stato dell’arte, prendendo strade inizialmente nemmeno immaginate.

I vini di Pietramatta sono il frutto di tutto questo: una lunga storia di errori e successi, di passione per una ed una sola terra. Dagli inizi degli anni 1990 Andrea ha iniziato a gestire i terreni vitati di famiglia sul colle di Loreto a Cenate Sotto, cominciando così, tra continue sperimentazioni, il rinnovo del parco vigneti, gradualmente trasformati in impianti modello, con alte densità, cloni e portainnesti a bassissima resa, ma estremamente qualitativi.

Successivamente ha aderito al circuito dei “vini di garage”, e nel 2013 si è classificato al primo posto al concorso nazionale Garage Wine Contest di Genova con due vini nelle rispettive categorie: il Pietramatta Rosso 2011 ed il Pietramatta Bianco 2012.

Incoraggiato dai successi ottenuti nel circuito dei “vins de garage”, e forte di un’ esperienza di ormai quasi trent’anni, Andrea ha deciso di fare il grande salto ponendosi l’obiettivo di creare solo vini esclusivi, che spicchino nelle rispettive categorie non solo a livello locale, convinto che il terroir delle colline bergamasche sia estremamente sottovalutato, e nasconda un potenziale inespresso molto interessante.

Nel 2019 ha iniziato la conversione biologica dell’azienda e ha impiantato vitigni di nuova generazione, naturalmente resistenti alle principali malattie fungine, comunemente detti PIWI (dall’acronimo tedesco Pilzwiderstandfähig), convinto che, dopo adeguate sperimentazioni, questi possano rappresentare il futuro della viticultura, sia per sostenibilità ambientale che per qualità organolettiche. L’azienda aderisce all’associazione PIWI Italia e PIWI International.

Un enologia “senza trucchi” e di precisione, consegna alla bottiglia vini emozionanti, in cui qualità edonistica e salubrità sono inscindibili. Verticali, densi, dritti, minerali.

I VINI. Queste le etichette di Pietramatta.

Misma: blend di Sauvignon Blanc e Nepis (PIWI), vinificato in acciaio inox con continui batonnage fino all’imbottigliamento. Al naso frutto della passione, ananas e pompelmo si alternano a un profilo di bosso, ginestra ed ortica. In bocca la mineralità e la persistenza sono quasi infinite, accompagnate a una sensazione di verticalità e profondità data dalla notevole spalla acida del vino.

Amber. Orange wine macerato in anfora e invecchiato in barrique esauste da vitigno resistente Souvigner Gris (PIWI). Al naso si sentono pesca, albicocca disidratata, foglia di tè, caramello. Notevoli la densità e la persistenza per un orange di grande carattere che gioca sui toni dell’eleganza discreta grazie a macerazioni sulle bucce non troppo “spinte”. Questo vino ha recentemente ottenuto importanti riconoscimenti.

035. Rosa da autoctono Moscato di Scanzo con un piccolo saldo di merlot. Al naso sentiamo pompelmo rosa, fragole di bosco, pesca, salvia ed un leggerissimo aroma moscato a rendere più complesso il bouquet. Freschezza e verticalità fuori dal comune rendono la beva estremamente facile e piacevole, per un vino verticale e minerale.

Sass. Blend di Cabernet Franc, Merlot e Cabernet Sauvignon con vinificazioni separate dei diversi vitigni in barrique e successivo assemblaggio a freddo. Potenza ed eleganza si fondono in un taglio bordolese che unisce inscindibilmente queste due caratteristiche. A un attacco al naso di frutta nera (mora, ribes nero), seguono percezioni speziate e balsamiche, che decrivono una cura maniacale nella coltivazione della vigna per raggiungere densità e purezza aromatica ed un uso dei piccoli legni in affinamento molto accurato. Questo è stato il primo vino a rendere famosa Pietramatta nel circuito dei “vin de garage”, a seguito del successo riportato come miglior vino al Garage Wine Contest del 2013 a Genova. 

Blö. Rosso da macerazione in anfora, con grappoli interi di Merlot e Moscato di Scanzo, questa è l’ultima creazione di Andrea Sala, forse la più “estrema”. Andrea ha ricercato un vino con un corpo estremamente leggero, dovuto alla parziale macerazione carbonica a grappolo intero in anfora, integrato però dall’amaricante dei raspi e del vitigno Moscato di Scanzo, che conferiscono freschezza al sorso. In sostanza l’idea è quella di “fotografare” un tino in fermentazione con i profumi primari di mora e marasca che irrompono prepotenti, ma anche una certa complessità data dalla speziatura del Moscato di Scanzo.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Elena Gamba

Bergamasca, coltiva la passione per la gastronomia viaggiando e assaggiando. Scrive di bien vivre e ristorazione

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