21-03-2021

Enrico Cerulli e l'anima delle Colline Teramane

Viticoltore, presidente del Consorzio della prima DOCG del Montepulciano d'Abruzzo, racconta storia e prospettive di una zona bellissima e ancora poco conosciuta

Enrico Cerulli

Enrico Cerulli

«La scoperta che feci della felicità fu un assoluto mistero». Questa frase vola via da un libro che Enrico Cerulli, viticoltore e presidente del Consorzio Colline Teramane, ha condiviso con noi e si posa su una terra, i suoi frutti, le sue ricette di antica memoria. Le sue anime. Due quelle dell’uva Montepulciano: Cerasuolo d'Abruzzo Doc e Montepulciano d'Abruzzo Colline Teramane Docg, abbinati a specialità gastronomiche del territorio. Un paesaggio così particolare, che non ama sfoggiare i suoi segreti, però frugare insieme in quegli indizi di felicità, sì.

Un’uva coloratissima, dice Enrico, un vino che racconta una lunga storia e invita a prendersi del tempo per ascoltarla. Quello che si è ritagliata la Tenuta Cerulli Spinozzi a Canzano. Assomiglia a un mondo di via d’estinzione, riflessione che il presidente del Consorzio accompagna consegnandoci quel libro capace di mischiare sogni e ricordi, “La fattoria di Giulianova” di Manlio Cerulli Irelli. Eppure è un mondo che chiama, anche in questi tempi contorti, per offrire una propria linearità. Un po’ isola, che guarda al mare ed è fiero del suo Gran Sasso. Che ama parlare, come Enrico di viticultura, la “u” scandita dal piacere di vedere il pensiero tramandato e rinnovato.

I terreni sono di origine alluvionale e si caratterizzano con il clima tipico del medio Adriatico. Una significativa piovosità annua che si fa più insistente nel tardo autunno e poi in primavera. Marzo, aprile e maggio. L’escursione termica favorisce meccanismi fisiologici, il carico fenolico delle uve, in una parola il carattere. Carattere che trova conferma anche nella prima Docg abruzzese, quella appunto delle Colline Teramane. Sono quattro le vallate - Vibrata, Salinello, Tordino e Vomano - che, dal Gran Sasso d’Italia si lasciano andare verso l’Adriatico. A tutti gli elementi naturali si unisce la saggezza dei viticoltori.

La sottozona delle Colline Teramane è stata la prima Denominazione d’Origine Controllata e Garantita per il Montepulciano d’Abruzzo, con Decreto ministeriale nel 2003. Trenta Comuni tutti in provincia di Teramo, in cui è imposto il Montepulciano in purezza o con un massimo di 10% di Sangiovese. Le altre denominazioni tutelate dal Consorzio sono Controguerra Doc e Colli Aprutini Igt.

La famiglia Cerulli Spinozzi

La famiglia Cerulli Spinozzi

Che questo mondo sia desideroso di svelarsi, nonostante la sua tradizionale riservatezza, emerge dalla presenza di giovani, anche giovanissimi; alcuni – spiega Enrico Cerulli – di seconda, o terza generazione.

Ma si svela anche attraverso una parola magica, Cortalto. Prima lo sussurra il Cerasuolo d’Abruzzo Superiore Doc 2019. Montepulciano d’Abruzzo 100%, si illumina di sfumature rubino brillante e di piccoli frutti che vogliono ingolosire, non saziare dell’estate. Lieve in apparenza, importante nella sostanza. L’annata è interessante, la vendemmia avvenuta a fine settembre e molto asciutta, ha consegnato un’uva impeccabile. Poi, che sa interpretare una sua giocosità, passando da frutta rossa a spezie e note balsamiche e impostando poi una serietà che è prima di tutto equilibrio.

La tenuta, lo ricordiamo, ha quasi 130 tra ulivi, pomodori e varie essenze, una ricchezza in cui si insediano principalmente Montepulciano, Trebbiano e Pecorino. C’è anche quasi un terzo di produzione Montepulciano d’Abruzzo Docg, 2017che raggiunge i Paesi stranieri, dai classici europei Germania e Francia, fino a superare l’oceano e raggiungere gli Stati Uniti.

Specchio di un territorio che Enrico Cerulli definisce «bellissimo, ma difficile da vendere, che deve imparare a raccontarsi come comunità, non come singoli». In questo ancora una volta i giovani possono dire la loro, grazie anche agli strumenti digitali con cui sono più confidenti. A patto di fermarsi ad ascoltare ciò che viene da lontano.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Marilena Lualdi

responsabile de l'Informazioneonline e giornalista di Frontiera - inserto de La Provincia, scrittrice e blogger, si occupa di economia, natura e umanità: ama i sapori che fanno gustare la terra e le sue storie, nonché – da grande appassionata della Scozia – il mondo del whisky

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