23-02-2021

Rossi D'Angera, 174 anni portati benissimo

L'antica distilleria di Varese accetta le sfide della mixology contemporanea e continua a sfornare prodotti unici

Arturo e Nicola Rossi, padre e figlio, titolari de

Arturo e Nicola Rossi, padre e figlio, titolari della distilleria Rossi d’Angera, via Puccini 20 ad Angera (Varese), telefono +390331930248

Da sola o in (buona) compagnia: la grappa cammina disinvolta in quest’epoca, direzione futuro. Lo prova la distilleria Rossi d’Angera, Varese, nata nel 1847 grazie a Bernardo Rossi, falegname che lavorava sulle rive del lago Maggiore e stava per avventurarsi su un terreno capace poi di appassionare ben 5 generazioni.

Oggi il mastro distillatore Arturo Rossi è il presidente, accanto a sé il figlio Nicola. Ma c’è una squadra sempre più rosa, oltre che capace di parlare ai giovani per far loro vivere il mondo della grappa, la sua storia e la sua modernità allo stesso tempo. Una prova ulteriore? Quel non camminare per forza da sola, appunto: “Make Grappa Great Again” si accompagna anche alle sfide della mixology. Ecco allora con i brand ambassador Rossi d’Angera che si può parlare alle nuove generazioni e non solo, anche in questa modalità.

In campo sono scesi Marco Rociola del The Spirit di Milano, Massimo Stronati dell’Ettan Restaurant in California e Alessio Giovannesi del Baccano di Roma. Il primo ha puntato su Grape, partendo dal prodotto di Angera Trailaghi e facendolo incontrare – tra gli altri – a Vermouth Style 31 Rosso e liquore Sambuco. Stronati ha invece creato un Personal frappé con la Riserva Personale Rossi d’Angera, accostandola anche a Genepy Rossi d’Angera e Doppio Cedro Rossi. C’est La Vie di Giovannesi sferza ulteriormente la personalità di Grappa Amandola Moscato d’Asti esaltandola con un centrifugato di uva acidificato e dosando il tutto poi con un tocco di Bitter Rossi d’Angera.

Arturo Rossi e il critico Luigi Veronelli

Arturo Rossi e il critico Luigi Veronelli

Etichette d'antan e attestati di valore

Etichette d'antan e attestati di valore

Grappe protagoniste che accettano di confrontarsi: oggi ricoprono il 70% della produzione, che conta pure gin, amari, liquori, bitter e distillati. Diciassette etichette, e caratteri capaci di richiamare un pubblico così variegato.

Nell’affascinante viaggio di degustazione con la distilleria si è partiti dalla Trailaghi, ottenuta da vinacce bianche Chardonnay distillate in purezza, così carica di freschezza e profumi primaverili. La Grappa di Nebbiolo Amandola, invecchiata per 18 mesi in barriques, sa essere morbida e sul finale anche lasciare sensazioni di piccante. L’ambasciatrice naturale per i giovani è la Riserva Personale, che è anche la grappa più rappresentativa della distilleria: la ricetta originale – pregiate uve Nebbiolo e Dolcetto invecchiate per più di 5 anni nelle botti di Rovere di Slavonia - è stata sussurrata di generazione in generazione. Qui morbidezza e persistenza convincono a soffermarsi sul continuo sbocciare di sfumature. Poi la Grappa di Moscato Amandola, di sole vinacce di Moscato d’Asti, dove le sensazioni tostate sono marcate. Infine, l’Altana del Borgo 1988, una sfida particolarmente avvincente: una grappa millesimata di solo Moscato prodotta nel 2005, che è invecchiata per 15 anni in legni diversi di Allier, Limousin e Tronçais. Un prodotto che incontra un’evoluzione capace di sfociare in una maturità di alto impatto sensoriale.

Trattamento delle vinacce 

Trattamento delle vinacce 

La grappa dunque parla diversi linguaggi qui ad Angera e prova a imbastire dialoghi nuovi, come questa realtà ha sempre fatto, anticipando anche i gusti. Alchimia possibile, se si presenta una cura meticolosa di ogni fase della distillazione, con i segreti sussurrati nei secoli tra generazioni e senza scordare la figura di Luigi Veronelli, grande ispiratore per Arturo Rossi.

Oggi qui sulle sponde del lago (da cui vengono le materie prime) avviene una tiratura di 150 mila bottiglie all’anno suddivise tra grappe, gin, bitter, vermouth, amari e altri liquori. Un quinto di questa produzione viaggia oltre confine: in Germania, Belgio, Spagna, Svizzera, Inghilterra, Austria, Canada e Nord America e Australia.

Se le ricette studiate e tramandate rappresentano il solido riferimento, non mancano curiosità sotto altre forme ad Angera: come la macchina contalitri, ovvero un misuratore fiscale ancora funzionante, costruito dalla tedesca Siemens & Co. nell’Ottocento. Serve a conteggiare le quantità di prodotto distillato e controllarne le gradazioni. Ma attenzione: serve esperienza, la storia è maestra, c’è però un altro alleato decisivo, l’istinto.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Marilena Lualdi

responsabile de l'Informazioneonline e giornalista di Frontiera - inserto de La Provincia, scrittrice e blogger, si occupa di economia, natura e umanità: ama i sapori che fanno gustare la terra e le sue storie, nonché – da grande appassionata della Scozia – il mondo del whisky

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