11-08-2020

Il futuro di Dom Pérignon: parla il nuovo chef de cave Vincent Chaperon (e noi assaggiamo il millesimo 2010)

Lo scorso anno il passaggio di consegne con lo storico Richard Geffroy. Il racconto delle scelte fatte per trovare l'armonia-simbolo degli champagne della maison

Il brindisi con cui Vincent Chaperon ha presentato

Il brindisi con cui Vincent Chaperon ha presentato il millesimo 2010 di Dom Pérignon

Dopo il passaggio di testimone a gennaio 2019 con lo storico Chef de Cave di Dom Pérignon Richard Geffroy, Vincent Chaperon si definisce un privilegiato maestro di cantina. Afferma: «La natura è stata generosa e con questo Covid 19 ho potuto lavorare, riflettere sull’armonia dei nostri champagne. Oggi sono fiero e, allo stesso tempo, molto emozionato di poter annunciare il lancio di questo millesimo 2010».

Presentazione digitale di questo millesimo 2010. Un appuntamento mattiniero, verso le 9, per catturare la massima attenzione e offrirci un inedito inizio di giornata. L’annata 2010 fu simile al 1996 per la stagione invernale, poi una primavera decisamente fresca, seguita da un’estate calda. In verità a metà agosto il meteo è cambiato repentinamente. In due giorni è caduta la stessa pioggia che si abbatte nei vigneti in due mesi.

E l'immagine del medesimo brindisi, insieme all'iconico ex Richard Geffroy

E l'immagine del medesimo brindisi, insieme all'iconico ex Richard Geffroy

Vista la maturazione intensa delle uve e gli attacchi di Botrite si decise di anticipare la vendemmia, pur sapendo ci fossero uve non completamente mature. Ecco che Chaperon ha attuato una vera e propria selezione di acini, passaggio dopo passaggio, per tirare fuori il meglio dell’annata.

Chiosa lo Chef de Cave: «Abbiamo dovuto percorrere due strade: controllare in maniera maniacale tutti i vigneti per attestare l’evoluzione della botrytis e, contemporaneamente, mettere in atto un strategia di raccolto, a più riprese, sul Pinot Nero. Per lo Chardonnay ci sono state meno problematiche. Dobbiamo conoscere i nostri vigneti quasi in maniera intima, proprio come i nostri vini. Curarli per creare degli assemblaggi ideali per il pieno raggiungimento dell’Armonia».

La filosofia Dom Pérignon è di poter produrre grandi millesimi ogni anno per esprimere l’intensità e l’armonia dello Champagne. Potremmo paragonare il 2010 al millesimo 1996 pensando ai livelli di acidità e zuccheri, ma senza dubbio quel millesimo svelava più concentrazione. Entrambi possiedono la cosiddetta “palette” aromatica ricca di freschezza con noti agrumate. Il 2010 è composto dal 54% di uve Chardonnay e il restante Pinot Nero.

Al naso spicca la frutta tropicale, dal mango non maturo all’ananas fresco, sfumature di scorza d’arancio, per poi lasciare posto alle note floreali. Grande rispondenza all’assaggio, speziature e un finale sapido che, come afferma Vincent Chaperon, si allinea alle caratteristiche dell’annata.

Questo vino è destinato a una grande longevità. Per tutta la stagione estiva sarà disponibile a Capri presso il Ristorante Aurora, un’autentica istituzione dell’isola, aperto più di cento anni fa dalla famiglia D’Alessio.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Cinzia Benzi

laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione

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