07-08-2020

Le Comete, gli esperimenti (riusciti) della famiglia Lageder

Poche bottiglie, vitigni quasi scomparsi e voglia di sorprendere: «Ma seguiamo solo la natura»

Le sette nuove Comete di Lageder

Le sette nuove Comete di Lageder

I nomi possono sembrare un po’ strani: Bla Bla Bla, Tik XVIII e Le La XVIII. Ma anche Mùs XIX, Zie XVIII, Pipo3 e Le Tan XVIII. Nomi quasi da extraterrestri, ma in realtà sono dei vini. O meglio, delle Comete.

Stiamo infatti parlando del progetto sperimentale che dal 2017 la famiglia Lageder porta avanti nella sua cantina di Magrè, in Alto Adige. Sono spesso scelte coraggiose, per “vedere di nascosto l’effetto che fa”, citando Enzo Jannacci, o più semplicemente per capire come la natura faccia il suo corso anche nei vini.

Padre e figlio: Alois e Alois Clemens Lageder

Padre e figlio: Alois e Alois Clemens Lageder

«L’anno scorso le comete erano una decina – spiega Alois Clemens Lageder – quest’anno sono sette. D’altronde lavoriamo con la natura, e la natura cambia sempre, di anno in anno, di vendemmia in vendemmia».

Il nome ha un senso preciso: «Le comete lampeggiano, lasciano una scia e svaniscono – ricorda Alois Clemens Lageder - Alcune durano anni, altri solo pochi secondi. Possono illuminare un percorso che ci guida in ciò che facciamo ogni giorno. Alcuni di questi esperimenti svaniscono, altri diventano stelle e parte integrante del nostro assortimento».

La cantina di affinamento a Magrè

La cantina di affinamento a Magrè

Un esperimento “fallito” è stato, per esempio, quello del Syrah: «È un vitigno che abbiamo iniziato a lavorare 40 anni fa. O non lo abbiamo capito bene noi, oppure non si è adattato al terroir dell’Alto Adige».

I nomi, in realtà, sono una sorta di codice: una sillaba del vitigno e il numero romano dell’annata. Il Bla Bla Bla è un’eccezione, che però è presto spiegata. «Si tratta di una cuvée di tre annate (2017, 2018 e 2019) di Blatterle, un vitigno autoctono dell’Alto Adige che è quasi completamente scomparso. Il Batterle era conosciuto 40 anni fa, adesso si parla solo di Lagrein e Schiava. Per assurdo, anche se autoctono, non è un vitigno ancora registrato e per questo non possiamo scrivere in etichetta il suo nome».

Le bottiglie delle Comete sono fatte tutte a mano, una a una

Le bottiglie delle Comete sono fatte tutte a mano, una a una

Per spiegare il metodo di produzione, Alois Clemens Lageder è molto chiaro: «La Comete fanno quello che vogliono, seguono da sole il loro percorso. Sono tutti vini non filtrati». Che nel caso del Bla Bla Bla significa fermentazione spontanea a contatto con le bucce e contatto con le fecce di fermentazione in botti di legno, barrique e tonneau.

Il risultato è sorprendente: fresco, con note leggermente dolci al naso, con una grande intensità, dove spiccano le note di frutta bianca e gialla, e in bocca è ricco e pieno, ma con una piacevole acidità e un tenore alcolico decisamente basso (11%) che rende ancor più facile la beva. Bottiglie prodotte: circa 900.

I vigneti dell'Alto Adige

I vigneti dell'Alto Adige

Tik XXVIII (ovvero annata 2018) è un altro bianco, per la precisione Assyrtiko, vitigno che proviene dall’isola greca di Santorini. «Questo è un vitigno che mio padre ha iniziato a sperimentare già 20 anni fa – spiega Alois Clemens Lageder – Crediamo che qui in Alto Adige dia risultati molto interessanti. Per esempio nel 2015 era spettacolare, nel 2014 era acidissimo. Ma così è la natura. Per questa annata abbiamo usato il 10% da uva intera e poi barrique di quinto o sesto passaggio».

Indubbiamente è un vino da abbinamento: la grande spalla acida è sicuramente un vantaggio, che trova anche un buon equilibrio in bocca. Ne sono state prodotte 253 bottiglie, gradazione alcolica 12,5%.

Il progetto sperimentale delle Comete è nato nel 2017

Il progetto sperimentale delle Comete è nato nel 2017

Infine passiamo a un rosso: il Le La XVIII. Traduzione: Leggero Lagrein 2018. «Per farlo “leggero” abbiamo anticipato la vendemmia a metà agosto, mentre il periodo giusto è metà settembre. Anche in questo caso una piccola parte è stata lavorata a grappolo intero e poi ha fatto l’affinamento in barriques usate». E qui nasce un Lagrein diverso da quello che siamo soliti trovare nelle bottiglie dell’Alto Adige: un prodotto – appunto – leggero, fresco, con una nota di frutta rossa croccante e un tocco gentile di erbaceo. Vino da servire a una temperatura leggermente più bassa e fantastico da abbinare a piatti di pesce. Il tutto per 281 bottiglie, e 11,5% di alcol.

Come dice Alois Clemens Lageder, alcune Comete passano lasciando solo un ricordo. Ma crediamo che queste possano diventare esempi da seguire.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Raffaele Foglia

giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose

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