13-06-2020
Un’interessante degustazione digitale ci ha presentato la filosofia del Gruppo Dievole. Oggi è di proprietà del petroliere italo-argentino Alejandro Bulgheroni. Un uomo perdutamente innamorato di quella Toscana fatta di terroir vocati per produrre vini come il Chianti Classico, il Brunello di Montalcino e un Bolgheri fuori dal comune.
Sostenibilità e qualità sono i dogmi che l’ingegner Bulgheroni ha imposto nelle sue tenute, avvalendosi di grandi professionisti del settore come Stefano Capurso, amministratore delegato del Gruppo, e l’enologo toscano, di fama mondiale, Alberto Antonini. Una bussola diretta verso un nord fatto di eleganza e basso impatto ambientale per produrre vini autenticamente toscani, che devi degustare per apprezzarli nel tempo.
Le origini dell’ingegner Bulgheroni e l’esperienza di Antonini in Argentina, Uruguay, Australia e Napa Valley in California ci fanno comprendere la visione di questi uomini. Una vera e propria valorizzazione, di apparente semplicità, di ciò che offre la natura e i suoli.
Non dimentichiamo l’enorme lavoro in cantina. Una sincronia perfetta tra fermentazioni spontanee, utilizzo di vasche in cemento tronco coniche che garantiscono ai lieviti una fermentazione molto lieve ed equilibrata e l’uso dei legni. Affinamenti in botti grandi per una valorizzazione estrema delle uve di Dievole.Massima estrazione di freschezza: elemento costante nella degustazione.
Passando al Bolgheri Superiore Maestro di Cava 2017 si esplora il Cabernet Franc nella sua purezza più coinvolgente. L’anima di questo vino è calda, come l’annata d’altronde. Un vino vibrante dal sorso serrato e persistenza infinita.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione