05-06-2020
Nell'incontro con il Consorzio Tutela Vini Etna Doc è stato spiegato il valore del territorio etneo
L’Etna è un incredibile mosaico naturale. Anche, anzi soprattutto, da un punto di vista vitivinicolo. Una diversità da raccontare, prima di tutto, ma anche da mostrare nel bicchiere, nei singoli vini che arrivano da questa terra meravigliosa.
Quello organizzato dal Consorzio di Tutela Vini Etna Doc è stato un incontro che ha voluto dare un quadro complessivo di questa terra, una «nicchia di eccellenza», come l’ha definita il presidente Antonio Benanti.
Il presidente del Consorzio Antonio Benanti
«Facciamo vini di montagna a una latitudine mediterranea»
Il mosaico, pian piano, inizia a comporsi: le tessere vanno nel loro posto e si delinea un disegno unico.
Ogni versante ha le proprie caratteristiche specifiche
Altro discorso, all’interno dei singoli versanti, riguarda le contrade: in pratica sono i piccoli pezzi di questo meraviglioso mosaico. Ognuna ha sfumature diverse, con terreni, esposizioni, venti, età delle piante differenti.
La difficoltà della viticoltura
Gli assaggi proposti dal Consorzio (due bianchi, due rosati e due rossi) non avevano intenzione di indicare quali fossero i vini migliori della zona, ma la finalità era solo “didattica”, cioè quella di dimostrare come la grande varietà annunciata a voce sia anche una realtà nei bicchieri. E così è stato.
Un'altra suggestiva immagine dell'Etna
Ma per meglio gustare questi vini, probabilmente, è meglio andare direttamente in Sicilia. All’ombra dell’Etna o meglio, come dicono gli abitanti della zona, della “Muntagna”.
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a cura di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
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