25-12-2019

L'Alibi di Travaglini: a tutto Gattinara

I vini di punta della storia azienda piemontese hanno incontrato i piatti del ristorante di Novara: i nostri assaggi

I protagonisti della degustazione: da sinistra Car

I protagonisti della degustazione: da sinistra Carolina, Alessia e Cinzia Travaglini Collauto, Massimo Collauto, Renato Stella, Ivana Bellini

Il Piemonte rappresenta fieramente una lunga storia, così come molte nuove sfide da affrontare. Lo fa, ad esempio, con i vini Travaglini, capaci di intrecciare un dialogo fitto con i piatti del ristorante Alibi di Novara. Più protagonisti che mai, quando si tratta di sua maestà il risotto, dove i due protagonisti di questa conversazione si incontrano più orgogliosamente che mai.

Un percorso di gusto e narrazione che si vuole portare avanti nel locale novarese, lanciato da Renato Stella. Un ristorante ricco di suggestioni cinematografiche nel suo look, ma radicato nella sua città e nelle esplorazioni che aiutano portare gli appassionati (e non solo) ad approfondire la conoscenza dei sapori e la loro impronta culturale.

Non si poteva che partire in casa, dunque, con un’azienda piemontese e vicina come la Travaglini, nata dall’esperienza di Arturo già impegnato a produrre Gattinara nel 1958 e poi dal figlio Giancarlo. Oggi portano avanti questa bella storia di famiglia Cinzia e il marito Massimo Collauto e già si è affacciata con passione la nuova generazione.

Fonduta di toma di Maccagno, con nocciole croccanti piemontesi e tartufo

Fonduta di toma di Maccagno, con nocciole croccanti piemontesi e tartufo

Tutti schierati alla degustazione all’Alibi, felici di poter incarnare questo incontro mettendoci oltre che i prodotti la faccia e la storia, i ricordi e i progetti. L’inizio è stato nel segno delle bollicine con il Nebolé metodo classico che ha accompagnato la Fonduta di toma di Maccagno, con nocciole croccanti piemontesi e tartufo.

Riso “Golo Dop” al Gattinara

Riso “Golo Dop” al Gattinara

Una celebrazione del Piemonte, appunto, proseguita con lo chef executive Paolo Zamperetti, che si è cimentato nel cooking show clou della serata, la preparazione del riso “Golo Dop” al Gattinara. In abbinamento un Gattinara 2016. Un’etichetta dedicata con particolare intensità alle radici dell’azienda e ai primi passi di Arturo, con la bottiglia resa famosa proprio dal nonno. «Un piatto tipico di Gattinara, realizzato qui a Novara ci fa tanto piacere – ha osservato Cinzia Travaglini – il riso nasce nell’acqua ma muore nel vino».

Gattinara Docg Tre Vigne

Gattinara Docg Tre Vigne

Premio personalità al Gattinara Docg Tre Vigne, scelto per i secondi piatti. Un’annata 2013 che esprime nel carattere tutta la rocciosità e mineralità del terreno. Quattro anni di affinamento in botti di rovere per le uve Nebbiolo di tre vigneti storici di Gattinara, questo vino accarezza lo sguardo con l’intensità del suo rosso granato e poi l’olfatto con sentori di frutta e note balsamiche, arrivando a una struttura e una persistenza notevoli.

Toma di Macagno, cioccolato fondente e panna cotta

Toma di Macagno, cioccolato fondente e panna cotta

Infine il Sogno dedicato a Giancarlo, un progetto sbocciato nel 2004 con le uve lasciate appassire per un centinaio di giorni su graticci, a temperatura naturale e ventilata. Missione eleganza per narrare tutto ciò che si sa essere e ciò che ancora si vuole mostrare in futuro, fedeli a se stessi e alla capacità di osare. In questo caso l’abbinamento è avvenuto con un tris di assaggi a conclusione della cena: toma di Macagno, cioccolato fondente e panna cotta.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Marilena Lualdi

responsabile de l'Informazioneonline e giornalista di Frontiera - inserto de La Provincia, scrittrice e blogger, si occupa di economia, natura e umanità: ama i sapori che fanno gustare la terra e le sue storie, nonché – da grande appassionata della Scozia – il mondo del whisky

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