14-08-2019
L'incontro a Orosei: Giovanni Pinna, il terzo da sinistra, insieme agli altri rappresentati dei consorzi
Il nuovo disciplinare Igt “Isola dei Nuraghi” è realtà. Ma sei consorzi sardi di vino, che rappresentano almeno i due terzi dei produttori dell’isola, sono contrari, tanto da aver anche presentato un ricorso al Tar contro questa decisione.
Sono venti di tempesta, quelli che soffiano in Sardegna. Se già da tempo c’erano le avvisaglie, ora è scoppiato definitivamente il caso del rinnovato disciplinare dell’Igt. Ben sei consorzi di vini da tempo si oppongono ai cambiamenti: Consorzio Vini di Alghero, Malvasia di Bosa, Vermentino di Sardegna, Vermentino di Gallura, Carmignano del Sulcis e Cannonau di Sardegna. I vari soci dei sei consorzi rappresentano oltre i due terzi dei produttori sardi, una netta maggioranza.
La Gazzetta Ufficiale del 9 agosto
Ma andiamo con ordine: i sei consorzi, lo scorso 29 luglio a Orosei, nell’ambito di Let’s Talk #Nu (che significa “parliamone”, ma nell’occasione il dialogo con le istituzioni sarebbe stato davvero scarso) avevano organizzato un incontro per spiegare i motivi della loro opposizione al cambiamento del disciplinare. Incontro al quale avevano invitato anche i promotori delle modifiche, i quali hanno declinato l’invito, e la Regione Sardegna, che era invece rappresentata da Piero Maieli, consigliere regionale e presidente della Commissione agricoltura.
Il nodo della vicenda riguarda in gran parte l’articolo 7 del nuovo disciplinare Igt “Isola dei Nuraghi”. In pratica, con il nuovo Igt, si potrà mettere in etichetta, in grande, il nome del vitigno utilizzato, mentre prima non era consentito. In sostanza, semplificando, potranno uscire delle bottiglie di Vermentino non Doc, ma Igt, dove il Vermentino stesso dovrà essere almeno l’85% e il rimanente 15% sarà vino da uve di vitigni «idonei alla coltivazione nella Regione Sardegna». E questo senza i controlli necessari per la Doc.
Il caso delle etichette: qui degli esempi di come potrebbero essere le nuove bottiglie
L’iter prevedeva il necessario passaggio dalla Regione Sardegna, che diede tramite l’allora assessore Elisabetta Falchi parere favorevole, trasmettendolo al Ministero. «Avevamo mandato una prima lettera, per far sentire la nostra voce, ma è stata ignorata – ribadisce Pinna - Poi a ottobre del 2018 c’è stata la prima pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. A quel punto abbiamo ricorso al Tar e abbiamo fatto istanza in Regione di revoca in autotutela del parere positivo».
Giovanni Pinna è presidente del consorzio Vermentino di Sardegna ed enologo di Sella&Mosca
Il risultato? Nessun dialogo, nessun incontro, e il 9 agosto viene pubblicato il nuovo Igt. «A noi sembra un blitz estivo – commenta amareggiato Giovanni Pinna – Ora restiamo ancorati al ricorso al Tar». E non si esclude un successivo interessamento del Consiglio di Stato.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose