23-06-2019

Tuffarsi in Un Mare di Champagne

Settima edizione dell'evento dedicato alle bollicine più amate del mondo. Ad Alassio, tra grandi maison e piccoli vigneron

Ad Alassio per la settima volta si è tenuta la manifestazione Un Mare di Champagne. La manifestazione, sostenuta, organizzata e fortemente voluta da un consorzio di ristoratori, si è data l’obiettivo di misurarsi con Le roi de vins, ovvero lo champagne. Farlo ad Alassio, il paese sicuramente più glam della riviera ligure e delle coste alte d’Italia, sembra un fatto di semplice costume, invece le oltre 50 maison hanno dato la possibilità alle centinaia di visitatori di degustare davvero un mare di Champagne. 

La scelta, ed è questa la parte migliore per un visitatore professionale o comunque per un enoappassionato, è quella di affiancare le etichette più di largo consumo, con linee e label più ricercate: dalla grande maison da milioni di bottiglie all’anno ai vigneron indipendenti che di bottiglie ne producono alcune decine di migliaia; dal prodotto più tradizionale che associa con percentuali classiche i tre vitigni più famosi del mondo, Pinot noir, Chardonnay e Pinot Meunier, a prodotti nuovi, di ricerca, come i biodinamici, che cominciano ad avere un forte peso anche nello Champagne, oppure i vini affinati in legno; da grandi millesimi, nati da annate straordinarie (come il 2004 o il 2009) ad assemblaggi che tengono insieme le caratteristiche non sempre convenzionali e difficili da addomesticare di annate più complicate (come il 2003 o il 2007).

Oltre ai tradizionali banchi di degustazione sono molte le masterclass a cui si può accedere per approfondire la degustazione di una specifica maison, in una verticale che consente di imparare davvero come la natura scolpisca la vigna e il vino più di quanto possano fare il lavoro in cantina e il suo enologo; oppure comprendere quanta sia la responsabilità dello chef de cave che ogni hanno il difficile compito di capire e anticipare il carattere del vino scegliendo in che percentuale mixare i tre uvaggi e dare così il sapore al vino più pregiato del mondo.

La scelta dello champagne fornisce l’occasione di festeggiare l’inizio dell’estate alassine e fissare sul calendario un evento in grado di attirare il mondo di appassionati e professional del food attraverso un prodotto che ben si sposa con lo stile vacanziero di Alassio: un prodotto presentato e ricercato dai clienti, soprattutto italiani, nei ristoranti locali e nelle barche ancorate nel porto.

Dopo sette edizioni, oggi si stanno sviluppando progetti per «rendere l’evento più condiviso con la città e portarlo all’esterno degli spazi che lo ospitano”, così ci dice Barbara Porzio tra gli organizzatori dell’evento. «Lo champagne diventa un prodotto che si lega più stabilmente con la ristorazione locale”, con le carte dei ristoranti arricchite delle bolle francesi e una serie di eventi ospitati nella città e aperti a tutti.

Per bilanciare la vocazione francofona dell’iniziativa, i ristoratori di Macramè, stupendo album di Ivano Fossati, ma anche nome del Consorzio che organizza Mare di Champagne, con “Dire, Fare, Mangiare”, quale evocativo sottotitolo, hanno lanciato in autunno un’altra serata di degustazioni, che questa volta ha lo scopo di dare lustro alle bollicine nazionali con oltre 80 produttori di Metodo Classico che a novembre presenteranno i loro prodotti ad Alassio. 


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Luca Milanetto

gastronomo per passione e assaggiatore seriale, abitante della periferia montana del Regno Sabaudo, nel tempo che resta prova a innovare il sistema di welfare italiano. Ancora si emoziona prima di aprire il menu di un nuovo ristorante

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