19-02-2019
Le degustazioni di Nobile di Montepulciano si sono svolte alla Fortezza
Raccontare il Vino Nobile di Montepulciano non è mai facile.
Vuoi per le differenze tra i vini, spesso “abissali”, vuoi per i vari gruppi e associazioni di produttori che si formano parallelamente al Consorzio, vuoi anche per un territorio che concentra al suo interno diverse variabili.
Le degustazioni si sono svolte alla cieca
Dicevano delle differenze tra i vini: si tratta di scelte delle singole aziende, che hanno a loro disposizione la variabile dell’uvaggio. Il disciplinare del Vino Nobile di Montepulciano, infatti, come si legge dal sito del Consorzio, prevede l’utilizzo di «Sangiovese, denominato a Montepulciano “Prugnolo Gentile”, per un minimo del 70%. Possono inoltre concorrere fino ad un massimo del 30% i vitigni complementari a bacca rossa idonei alla coltivazione nella Regione Toscana, purchè i vitigni a bacca bianca non superino il 5%».
Alcuni produttori ai banchi di assaggio in Fortezza
Ma quest’anno cosa abbiamo trovato nel bicchiere, all’Anteprima? Sono stati presentati i Nobile dell’annata 2016 e le Riserve della 2015. Se per quanto riguarda il Chianti Classico, la 2016 è stata definita una delle migliori annate degli ultimi anni (leggete qui l’articolo), nella zona di Montepulciano i sorrisi sono stati molto meno. Colpa della pioggia, con una media annuale di precipitazioni più alta e con un paio di acquazzoni ad agosto che hanno dato grossi problemi proprio in fase di maturazione delle uve. Eppure il Consorzio aveva attribuito ben 4 stelle a questa annata così complessa: resta da capire se i vini, con il passare degli anni, possano avere un’evoluzione positiva.
I banchi di assaggio
Da un punto di vista stilistico, sembra in diminuzione l’utilizzo di vitigni internazionali e questo offre una maggiore identità territoriale al prodotto: come avevamo detto già in passato, si può arrivare a un Sangiovese (o meglio, a un Prugnolo Gentile) che sia meno complesso del Brunello ma anche maggiormente elegante.
Caterina Dei mostra il suo Nobile di Montepulciano, uno dei migliori nell'annata 2016
MIchele Merola, qui insieme a Cristian Pepi, mostra il Nobile di Fattoria della Talosa
C’è comunque attesa per l’annata 2017, anche questa classificata a 5 Stelle dal Consorzio, nonostante anche in questo caso non siano mancate le difficoltà, determinate in particolare dalle ormai celeberrime gelate primaverili e dalla forte siccità estiva.
Da sinistra il sindaco di Montepulciano Andrea Rossi, il presidente del Consorzio Piero di Betto e l'enologo Franco Bernabei: l'annata 2018 è da 4 Stelle
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose