04-01-2019
Fragore è il nuovo vino di Donnafugata, prodotto dai vitigni sull'Etna
Uno dei sogni di Giacomo Rallo si è avverato: Donnafugata è arrivata sull’Etna. Un sogno che, purtroppo, il padre di Josè e Antonio Rallo non ha potuto toccare con mano, ma che i suoi figli hanno perseguito con la sua stessa energia anche dopo la sua scomparsa, avvenuta nel maggio del 2016.
«Già negli anni Settanta nostro padre aveva lavorato sull’Etna – spiega proprio Antonio Rallo – e negli anni Ottanta aveva anche deciso di acquistare dei vigneti, ma poi non se ne fece nulla».
Josè Rallo brinda sull'Etna
Antonio Rallo con il nuovo vino
Il tutto grazie a un team di consulenti e agronomi che ha permesso a Donnafugata di trovare dei vigneti che potessero essere all’altezza del livello qualitativo che si erano prefissati come obiettivo principale del progetto. «Vogliamo che diventi un vino iconico - ha spiegato con forza Josè Rallo – Il nostro obiettivo rimane quello di poter continuare a realizzare piccole produzioni di pregio. La ricerca continua dell’eccellenza, poi, deve andare di pari passo con la sostenibilità. Questo vale per l’Etna, ma anche per Marsala, Contessa Entellina, Pantelleria e Vittoria, cioè le zone che copriamo con la nostra produzione».
Sul Vulcano e Fragore, due espressioni di un territorio incredibile
Il vitigno che “domina” è il Nerello Mascalese e l’annata 2016, la prima in produzione per Donnafugata, è stata ottima. Due i vini prodotti, presentati a Milano a Palazzo Visconti: il primo si chiama Sul Vulcano ed è il blend delle cinque contrade: 14 mesi di affinamento, parte in acciaio e parte in barriques, 7 mesi in bottiglia. Si tratta di un vino dalla soprendente freschezza, immediato, profumato, con note floreali di viola e di rosa che si sposano a pregevoli frutti di bosco.
La presentazione avvenuta a Milano
L’assaggio rivela un vino di estrema eleganza, ma anche di ottima struttura, con una grande profondità olfattiva e un’ottima persistenza: è un prodotto estremamente vivo, con dei leggeri spigoli che andranno sicuramente a smussarsi durante gli anni: al naso è un continuo rincorrersi di sensazioni, dal floreale, al fruttato, e poi ancora lo speziato, il pellame, la macchia mediterranea. In bocca è piacevolissimo fin da subito e promette bene anche per il futuro.
La vendemmia sull'Etna
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose