19-12-2018

Villa Matilde, l'azienda del Falerno

Il padre Francesco Paolo Avallone, negli anni '50, riscoprì l'antico vitigno. I due figli ne hanno consolidato il lavoro

Maria Ida e Salvatore Avallone

Maria Ida e Salvatore Avallone

Il Falerno del Massico, pur vantando tremila anni di storia, è un vino non sempre presente nei ristoranti di fine dining, oltre a essere poco riconosciuto. Villa Matilde rappresenta, nel mondo, l’azienda del Falerno, e con Maria Ida Avallone, oggi alla guida dell’azienda di famiglia, assieme al fratello Salvatore, ha fatto del Falerno un vino bandiera.

La stessa Maria Ida afferma: «Io e mio fratello siamo riusciti a trasformare una piccola realtà in un'azienda strutturata. La prima bottiglia venduta risale al 1975 e siamo ancora qui. Mio padre, Francesco Paolo Avallone, negli anni ’50 scoprì qualche pianta del Falerno sopravvissuta all’attacco della fillossera e, grazie alla sua volontà di valorizzare questo vitigno, oggi, io e mio fratello Salvatore abbiamo potuto raccogliere il testimone». 

Un’azienda che da oltre 25 anni applica i principi agronomici della lotta guidata e integrata a bassissimo impatto ambientale: partendo da questo spunto abbiamo chiesto in che modo venga interpretato oggi, e in prospettiva per il futuro, il tema della sostenibilità.

«Nel 2004 abbiamo varato il progetto “Emissioni Zero”, con l’obiettivo di azzerare le emissioni di gas serra attraverso una serie di azioni integrate che investono in toto la produzione aziendale: dall'energia ai trasporti, dai fertilizzanti ai carburanti, dalla vigna alla distribuzione finale. Si è partiti dallo studio di ogni fase del processo produttivo individuando le criticità e gli sprechi delle risorse naturali, innanzitutto l’acqua. Sono stati quindi installati 339 pannelli fotovoltaici in grado di produrre energia elettrica pulita per 100.000 kWh/anno, evitando l’emissione di 73 tonnellate di CO2. Tutti gli edifici aziendali sono stati tinteggiati con una vernice speciale di colore bianco per compensare il riscaldamento globale e il problema “effetto serra”. Il mercato ci sta dando molte soddisfazioni in tal senso e percepisce nei nostri prodotti questo sforzo e impegno quotidiano».

Oltre l’Italia, quali sono i paesi del mondo che vede Villa Matilde protagonista con i suoi vini?
Il 35% del fatturato arriva dall'export in 28 paesi. Il nostro prossimo obiettivo è potenziare i mercati in Giappone, Germania, Inghilterra e Svizzera. Abbiamo 127 ettari di vigneti tra le provincie di Caserta, Benevento e Avellino. Produciamo da 750 mila bottiglie l'anno e 16 tipologie di vino. I dipendenti sono circa 40 a seconda delle stagioni. La produzione dei nostri vini è concentrata a Sessa Aurunca e a Cellole (Caserta), sede principale della azienda ma con cantina e vigneti anche in provincia di  Avellino a Pietra dei Fusi per la produzione dei grandi Docg della Irpinia. In questi anni ci siamo concentrati sulla evoluzione dei mercati soprattutto all'estero senza perdere di vista il consolidamento del mercato Italia che rappresenta il 65 % del fatturato.

Imperdibile la degustazione del Falerno del Massico rosso, Vigna Camaratò, prodotta solo nelle migliori annate, un vino complesso che esprime al meglio la struttura di questo grande vitigno.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Cinzia Benzi

laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione

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