05-12-2018
Un segreto custodito per 168 anni. Era il 1850 quando il farmacista bolognese Ausano Ramazzotti, trasferitosi a inizio secolo a Milano, decise di passare la mano e affidare l’attività di produzione del suo amaro, fatto con scorza di arance dolci calabresi e altri 32 ingredienti miscelati, in proporzioni rigorosamente segrete, con alcool e zucchero, ai propri figli.
Per suggellare quel passaggio di consegne Ausano organizzò una grande festa. E in quell’occasione dedicò e regalò ai suoi discendenti “Il Premio” blend di Amaro Ramazzotti e grappa. Poche bottiglie, prodotte appositamente per quell’occasione. Poi più nulla, fino ai giorni nostri. Oggi il “ritratto di famiglia” rinasce, per rievocare quel momento e per consegnare, in versione limitata ai propri estimatori, un nuovo motivo per stare insieme, fare convivialità, gustarsi al meglio momenti speciali.
Ausano Ramazzotti
In commercio da inizio dicembre in poco più di 11.000 bottiglie numerate, il nuovo prodotto di casa Ramazzotti è stato presentato in anteprima al ristorante Il Liberty di Milano dove lo chef Andrea Provenzani ha proposto una serie di indovinati abbinamenti usciti dalla sua cucina concreta, solida e mai banale.
A raccontare le caratteristiche del nuovo prodotto, che unisce il carattere corposo di Amaro Ramazzotti alle note dolci di vaniglia di una grappa di Nebbiolo invecchiata 36 mesi, Laura Mayr - Business Unit Director - e Alejandro Mazza, recentemente nominato Global Ambassador di Ramazzotti.
Uno degli slogan più famosi del passato di Ramazzotti (insieme alla "Milano da bere"...)
Fra una Tartelletta calda allo Stracchino con mortadella e pistacchi e un Risotto alle castagne, saba e fava Tonka di Provenzani, si conversa piacevolmente di tendenze e di mercati. Fino ad arrivare, dopo un morbidissimo Rostin negàa, piatto della tradizione milanese, al momento della degustazione de “Il Premio”.
Anzi in grado di esaltare le note balsamiche e oleose che si sprigionano in degustazione lasciando persistente il piacevole gusto amaro nel finale. La temperatura di servizio può essere fresca, aiutata, perché no, anche da un cubetto di ghiaccio. L’abbinamento, a parte il classico assolo di fine pasto, si fa interessante con formaggi stagionati o erborinati.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
giornalista, classe 1966 con una laurea in Fisica e oggi un lavoro da comunicatore. Ha raccontato due Olimpiadi e 5 Mondiali di atletica leggera su Eurosport. Super appassionato di buona cucina, rhum caraibici e golf