22-11-2018

Dar maggiore forza al Ghemme Docg, energia per il territorio

Creati nuovi spazi di degustazione all'interno del Ricetto: una svolta in omaggio alle radici, tra realtà vecchie e giovani

Una vocazione di famiglia coltivata con l’entusiasmo del futuro, una svolta di vita in omaggio alle proprie radici e una promessa che già si lascia (de)gustare. In una parola, Ghemme.

Il vino ha offerto una serata resa ancora più speciale dal fascino del Ricetto, il castello: tra le mura storiche si sono inaugurati gli spazi di degustazione con le cantine Rovellotti Viticoltori in Ghemme e Pietraforata. Ma le luci si sono posate anche su una realtà giovane e al femminile: quello dei Dof Mati.

I vini Ghemme Docg di Rovellotti...

I vini Ghemme Docg di Rovellotti...

...e i Pietraforata

...e i Pietraforata

L’obiettivo è stato proprio questo: mostrare e condividere la nuova cantina di degustazione e punto vendita, che connette con ulteriore forza il vino dell’Alto Piemonte al suo territorio e lo fa scoprire e apprezzare a un numero crescente di turisti. Una nuova fase di vita per tutti, come Gianni Brugo racconta, lui medico che ha ascoltato il richiamo del territorio e della sua tradizione di bontà, la sua voglia di recuperare ciò che era andato in parte perduto con l’industrializzazione. Un risveglio di una terra che vuole lavorare nell’unità, come dimostra accanto al sindaco di Ghemme Davide Temporelli la presenza di altri primi cittadini a cominciare da quello di Novara, Alessandro Canelli.

Una convinzione degli stessi Antonello e Paolo Rovellotti, che fin da ragazzi avevano riafferrato il filo dell’impegno del nonno e oggi lo trasmettono estendendo l’amore per il frutto dei vigneti a tutta la zona. Lo versano come un omaggio alla bellezza di un’area che offre tutto, a partire da laghi spettacolari, arrivando a eccellenze che camminano a fianco del vino. Ad esempio il riso, ricorda Paolo, come suo fratello mai avaro di consigli e di aiuto agli altri.

Allora ecco “le due ragazze”. Sara Paladini e Valentina Cometto hanno battezzato così l’azienda: questo il significato di Dof Mati. In quella serata speciale hanno offerto il risultato del loro esordio (presto sarà pronto anche il sito) il Merlot, con un Solo 2017, 13,5 gradi, dalla morbidezza capace di sprigionare gli aromi d’estate che è preludio di altre sfide, come anticipa l’arrivo delle barbatelle di Nebbiolo.

Sara Paladini e Valentina Cometto di Dof Mati

Sara Paladini e Valentina Cometto di Dof Mati

Dai suggestivi spazi inaugurati, mentre sfilavano i piatti preparati dal ristorante Alla Torre di Romagnano Sesia, è uscita un’armonia di vini, dalle bollicine alla Vespolina 2017 di Rovellotti arrivando  al Ghemme Docg 2012 di Pietraforata con i suoi profumi di bosco e il sapore avvolgente. L’azienda tra l’altro è reduce da una medaglia d’oro per il suo Orezza 2017, al campionato internazionale di rosé in Polonia.

La sfida amichevole si è combattuta anche tra bianchi e rosati dunque. Ma Ghemme resta la parola d’ordine: come il Docg Riserva Costa del Salmino 2009 di Rovellotti che ha conquistato anche il settimo calice d’oro dell’Alto Piemonte.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Marilena Lualdi

responsabile de l'Informazioneonline e giornalista di Frontiera - inserto de La Provincia, scrittrice e blogger, si occupa di economia, natura e umanità: ama i sapori che fanno gustare la terra e le sue storie, nonché – da grande appassionata della Scozia – il mondo del whisky

Consulta tutti gli articoli dell'autore