25-05-2018
Marinella Camerani insieme alla figlia Federica
«Sono passati 32 anni, e non sono ancora arrivata a fare il vino che vorrei». Marinella Camerani è una donna forte, energica, schietta e diretta. Che non ha avuto paura di affrontare praticamente da neofita un mondo, come quello del vino, e un microcosmo, come quello della Valpolicella, che non sono particolarmente “facili”.
Ma così è nata Corte Sant’Alda: «Sono entrata nel mondo del vino che non sapevo niente – spiega Marinella – mi ricordo che non sapevo nemmeno usare la mia prima pompa per il vino, e allora mi sono fatta aiutare».
L’azienda ha 20 ettari di vigneto, ai quali si unisce un’area di boschi e ulivi, per una produzione media di circa 120mila bottiglie annue, delle quali 15mila sono di Amarone. «Non ho ancora fatto l’Amarone che vorrei davvero. Tante volte mi avvicino al risultato, magari c’è quella botte giusta che… Ma non ce l’ho ancora fatta». Marinella Camerani è così: una persona che non si ferma mai, che studia, ricerca, prova.
I vigneti di Corte Sant'Alda
Marinella Camerani, che in azienda può contare anche dell’aiuto della figlia Federica, è stata la prima in Valpolicella che ha realizzato uno studio approfondito sui terreni, una zonizzazione, per capire quali fossero le zone migliori. E ne ha fatto anche un libro, “I suoli”: «Io per ogni vino ho dei vigneti dedicati. È così che ho cambiato la qualità del mio Valpolicella. Perché la realtà è che, alla fine, la gente beve più Valpolicella che Amarone. Allora la mia idea è semplice: facciamo poco Amarone, ma facciamolo buonissimo. E facciamo anche un buon Valpolicella».
La gamma dei vini
Il Mithas, Valpolicella Superiore 2015, è quello che Marinella Camerani ha definito un “Supervalpolicella”: «per fare questo vino mi sono ispirata al Solaia». Un bel confronto, non c’è che dire. «All’inizio per i miei vini utilizzavo le barriques. Ora le ho tolte tutte e sono passata a botti tra i 10 e i 40 ettolitri».
Marinella Camerani è una donna forte e decisa. Senza compromessi. Come i suoi vini, d'altronde.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose