20-02-2018
Il sole splende sopra San Gimignano. E sopra la Vernaccia
La Vernaccia di San Gimignano sta ritrovando la sua identità. Sono buone notizie quelle che arrivano dalle Anteprime Toscane, dove la Vernaccia rappresenta l’unico vino bianco in mezzo ai “fuoriclasse” del Sangiovese.
Ma prima ci sono quelle cattive, di notizie. Che riguardano la vendemmia 2017: annata complessa, come nelle altre zone del resto, dove dapprima le gelate di fine aprile che hanno colpito i germogli e successivamente la grande siccità in fase di maturazione a luglio e ad agosto, hanno dato davvero molti grattacapi ai vignaioli che lavorano all’ombra del paese dalle cento torri.
La presidente del consorzio Letizia Cesani
La Vernaccia di San Gimignano 2017 era quindi al centro dell’attenzione, mentre la Riserva 2016 (almeno 11 mesi di affinamento a partire dal primo gennaio dell’anno successivo alla vendemmia) doveva confermare le buone impressioni offerte lo scorso anno, dall’assaggio delle basi.
Si parla soprattutto di aromaticità: la Vernaccia di San Gimignano, infatti, è un vino che ha bisogno di pazienza. Nei primi mesi di vita, infatti, stenta ad aprirsi per quanto riguarda i profumi, che però escono alla distanza, semplicemente riposando in bottiglia. Avere vini eccessivamente aromatici fin da subito snaturano un po’ la caratteristica di questo grande vino bianco toscano.
E ne sono una testimonianza i vini Clara Stella di Cappellasantandrea, Vigna a Solatio di Casale Falchini, Cesani, Fattoria di Fugnano e Bombareto, Il Selvabianca del Colombaio di Santa Chiara, Il Lebbio, San Benedetto, San Quirico e Vagnoni.
Isabella Vecchione dell'azienda San Quirico e Marco Giannelli di San Benedetto
Nelle loro carte dei vini dovrebbero essere numerose le referenze locali, e gli stessi ristoratori dovrebbero essere loro i primi stessi a proporre bottiglie di Vernaccia. Sempre che non si voglia puntare costantemente sul turismo “mordi e fuggi”.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose