07-02-2018
Alessandro Cini, toscano, classe 1994, sommelier dal 2011 e Master Sommelier Alma - Ais dal 2015
L'ospitalità è indubbiamente un elemento strettamente legato alla ristorazione e di conseguenza alla buona tavola. Un noto esempio è il celebre poema omerico "Odissea", nel quale il protagonista, Odisseo, offre molti pregiati otri di vino di Chio al Ciclope Polifemo quale dono ospitale. Un aspetto senza dubbio rilevante di cui si sta sempre più riprendendo coscienza, facendo dell’ospitalità un segno distintivo. Oggi ci si trova di fronte a una clientela sempre più attenta ed esigente, che sceglie di andare al ristorante per vivere una vera e propria esperienza dei sensi. Si deve sempre più puntare quindi all’ospitalità in senso ampio ed efficace, mirando ad accogliere al meglio ogni cliente, riuscendo a comprendere la persona che si ha di fronte e la situazione, in altre parole bisogna tornare a dare valore al fattore umano, che negli ultimi anni è stato messo da parte, lasciando sempre più sotto i riflettori la figura dello chef, trascurando in un certo senso il personale di sala e di conseguenza il cliente. Nel panorama attuale, per fortuna tanti giovani hanno preso coscienza di quanto sia invece importante lavorare in sala e soprattutto del valore e delle tante soddisfazioni che si possono avere nel ricoprire questo ruolo. Tra i tanti nomi, ormai piuttosto noti e affermati, abbiamo pensato di riportare la testimonianza di un giovanissimo professionista, che in pochi anni ha fatto esperienze davvero importanti dimostrando quanto sia innamorato di questo lavoro.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
napoletana, classe 1978, architetto e sommelier Ais. Fa parte dei Narratori del Gusto e insieme al Centro Studi Assaggiatori di Brescia partecipa a panel di degustazione nel settore enogastronomico. Collaboratrice della rivista L’Assaggio, oltre che di altre testate, è membro delle Donne del Vino