12-01-2018

Riecine, il Sangiovese nel cuore e nell'anima

Viaggio nell'azienda di Gaiole in Chianti: l'identità di un territorio si rispecchia nella genuinità del vitigno

L'azienda Riecine si trova a Gaiole in Chianti

L'azienda Riecine si trova a Gaiole in Chianti

«Quando il barone Philippe de Rothschild pianterà il Sangiovese, io mi convertirò al Cabernet Sauvignon». In questa frase si racchiude l’essenza di Riecine, azienda di Gaiole in Chianti che ha come obiettivo fondamentale valorizzare, attraverso degli ottimi vini, la perla enologica toscana, cioè il Sangiovese.

La frase è di John Dunkley, inglese, che con sua moglie, Palmina Abbagnano, acquistò gli originali 1,5 ettari di terra nel 1971 dal monastero di Badia a Coltibuono per far nascere la realtà di Riecine. La prima annata di Chianti Classico, il 1973, fu poi rilasciata in commercio nel 1975.

Alessandro Campatelli tra i vigneti sotto la cantina di produzione

Alessandro Campatelli tra i vigneti sotto la cantina di produzione

John e Palmina non ci sono più, e dal 2011 Riecine continua mantenendo la stessa filosofia iniziale grazie all’impegno della famiglia di Lana Frank. Dal 2015, alla guida della produzione, c’è Alessandro Campatelli, come enologo e direttore generale di Riecine, in una cantina appena ampliata e ammodernata (i lavori risalgono al 2012), che permette al giovane enologo di ottenere ottimi risultati.

«Il concetto è semplice – spiega Alessandro Campatelli – Il nostro obiettivo è quello di riuscire a mostrare come il Sangiovese, nella nostra zona, sia unico. E che i prodotti che arrivano da questa zona siano lo specchio della Toscana stessa».

Le vasche in cemento

Le vasche in cemento

Insomma, l’idea è quella di poter realizzare dei Chianti Classico che siano identitari, che abbiano l’impronta toscana, e che trasmettano emozioni.

Riecine può contare di 22 ettari di vigneto, dove l’attenzione per la natura è massima. La cura per le vigne viene poi tradotta anche in una particolare precisione anche in fase di vendemmia e vinificazione, dove Campatelli può contare delle nuove attrezzature in cantina (in particolare di 12 vasche in cemento non trattato e di 4 vasche tronco-coniche) dove cerca di mantenere tutte le caratteristiche del frutto, proprio con l’idea di una valorizzazione totale del vitigno.

I tonneaux per l'affinamento

I tonneaux per l'affinamento

Per quanto riguarda l’affinamento, invece, buona parte è affidata a tonneaux da 500 litri, con una tostatura leggera, che secondo Campatelli rappresentano un ottimo rapporto tra vino e legno per arrivare a vini che siano complessi ed eleganti allo stesso tempo. E piacevoli nell’abbinamento.

Ed ecco, i vini. Inutile cercare altri vitigni, si parla solo di Sangiovese. La distinzione la fanno le zone di produzione, le scelte, la vinificazione.

Il Chianti Classico è sicuramente il prodotto più rappresentativo, dove la pulizia e la franchezza dei profumi sono le prima caratteristiche che si possono notare. L’annata 2015 ha un’ottima struttura, ma non è un vino “invasivo”, troppo concentrato o scorbutico, ma con queste note ben presenti di frutta rossa e un accenno di sottobosco, oltre che una bocca pulita e netta, gli permettono di essere godibile fin da subito, con buone prospettive per gli anni a venire.

Il Riecine Igt è probabilmente il vino al quale maggiormente tengono in azienda, in quanto è forse il più rappresentativo della filosofia aziendale, proveniente dalla selezione dei vigneti più antichi. Un prodotto molto complesso, ampio, strutturato, che grazie all’affinamento per 36 mesi in vasche di cemento e tonneaux usate riesce a esaltare le caratteristiche stesse del Sangiovese.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Raffaele Foglia

giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose

Consulta tutti gli articoli dell'autore