08-09-2017
Michele Marcucci: dal 1987 insieme al fratello Simone ha preso in mano la gestione della bottega di vini di famiglia, trasformandola nell'attuale Enoteca (tutte le foto di Alessandro Fabbrini)
Siamo a Pietrasanta, nel cuore della Versilia; in occasione delle presentazioni in programma alla Versiliana abbiamo avuto il piacere d'intervistare Michele Marcucci, anima pulsante di un'enoteca singolare. Un locale aperto tutto l'anno, tranne una breve pausa in novembre e un giorno di chiusura nei mesi freddi, il martedì. Com'è nata l'Enoteca Marcucci e quanto le origini hanno influito sulla proposta che oggi offrite ai clienti? La storia dell'enoteca ha radici lontane, che iniziano con il lavoro dei miei nonni paterni nella loro bottega di vini, dove mio padre iniziò ad "aiutare" mentre lavorava in banca. Consegnavano a domicilio damigiane e fiaschi imbottigliati da loro. Durante le vacanze scolastiche io e mio fratello cominciammo a dare un supporto ai nonni, e così iniziò la nostra passione per il vino, che diventò sempre più grande quando mio padre ebbe l'idea di introdurre i vini francesi e i liquori. Il 1987 fu l'anno del vero cambiamento perché io e mio fratello decidemmo di occuparci, a tempo pieno, dell'enoteca progettando e sviluppando quello che è il locale attuale. La mia famiglia a questo punto fu decisamente coinvolta a 360° nell'impresa.
La sala
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione