20-02-2017
Le degustazioni dell'Anteprima del Vino Nobile si sono svolte nella Fortezza di Montepulciano, dove si sono conclusi da poco i lavori di ristrutturazione
Il Vino Nobile di Montepulciano è alla ricerca di un'identità. Anche se la qualità, comunque, sta diventando sempre di più un fattore imprescindibile, un prerequisito fondamentale per approcciarsi ai mercati italiani e internazionali.
L'Anteprima del Vino Nobile di Moltepulciano, che si è tenuta nella storica e rinnovata Fortezza (dove ora c'è un'enoteca da favola, grazie al recupero a vista degli antichi reperti trovati durante i lavori di restauro) ha rivelato che di produttori bravi ce ne sono, ma forse sono eccessive le varie espressioni di questo importante vino. Il Nobile, anche per evitare confusione nei consumatori, ma soprattutto nei buyer esteri, dovrebbe cercare di avere un’identità precisa, basata solo sul Sangiovese (qui chiamato anche Prugnolo Gentile), che al momento, da disciplinare, è d’obbligo per il 70% del vino prodotto, mentre il rimanente 30% può arrivare da vitigni complementari a bacca rossa definiti idonei dalla Regione Toscana. Questa considerazione è stata ulteriormente rafforzata dal pensiero di alcuni giornalisti, in particolare polacchi e inglesi, che hanno notato la mancanza di un’identità precisa che invece potrebbe essere rappresentata dal Sangiovese in purezza, distinguendosi per eleganza dai “cugini” del Brunello di Montalcino (dei quali parleremo nei prossimi giorni).
Sono stati degustati 71 campioni del Vino Nobile di Montepulciano 2014 e della Riserva 2013
All’Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano sono stati presentati i Nobile 2014 e le Riserve 2013. L’annata 2014, che ha ricevuto tre stelle (mentre il 2016 ha raggiunto le quattro stelle, come annunciato durante la manifestazione dal presidente del Consorzio Andrea Natalini e dal sindaco di Montepulciano Andrea Rossi), viene definita dallo stesso consorzio «di buona qualità», con vini che «possono ben esprimersi nel breve – medio periodo». Negli assaggi alla cieca del Vino Nobile di Montepulciano 2014, è piaciuto il Salcheto, che nella scheda introduttiva del proprio vino, ha così definito la 2014: «Semplicemente l’annata più difficile del secolo». Molto bene il Santa Caterina di Tenuta Trerose (100% Prugnolo Gentile), il Cesiro di Podere della Bruciata, un’azienda giovane che punta molto sul Sangiovese in purezza, e Nottola, anche questo un 100% Sangiovese. Fa specie come in un’annata non particolarmente generosa, i vini che hanno utilizzato solo il Sangiovese (o Prugnolo Gentile) siano quelli maggiormente apprezzati.
Il sindaco di Montepulciano Andrea Rossi e il presidente del Consorzio Andrea Natalini all'annuncio delle Quattro Stelle per l'annata 2016
“Fuori concorso”, invece, il Nobile 2013 dell’azienda Il Molinaccio, già presentato lo scorso anno: l’azienda ha preferito non produrre Nobile 2014. Ma di questo ne parleremo in un altro articolo.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose