09-12-2016

Il mito Lafaurie-Peyraguey

Un impareggiabile Sauternes rivitalizzato dall'energia dell'italo-svizzero Silvio Denz

Il castello Lafaurie-Peyraguey, una superficie vit

Il castello Lafaurie-Peyraguey, una superficie vitata di 36 ettari, divisi tra Vigne di Sémillon, Sauvignon Blanc e Muscadelle. Otto secoli di storia per un Sauternes raffinato ed elegante

Sauternes è una regione francese vicino a Bordeaux e una piccola città e denominazione del vino dolce liquoroso più famoso al mondo. I comuni dove si può produrre Sauternes e Barsac, oltre alle omonime città, sono Fargues, Preignac e Bommes.

Proprio sulle alture del villaggio di Bommes, a pochi chilometri dal celebre Château d’Yquem, sorge il castello Lafaurie-Peyraguey, una superficie vitata di 36 ettari. Vigne di Sémillon, Sauvignon Blanc e Muscadelle con un’età media di 40 anni, alternate a parcelle del 1926. Otto secoli di storia che oggi danno forma a un Sauternes raffinato, elegante, frutto di un lavoro in vigna e in cantina diretto dalla dedizione e professionalità di Eric Larramona.

Certo, la ristrutturazione del 2014 da parte del nuovo proprietario, Silvio Denz, pone un grande accento sui tratti d’epoca. L’imprenditore italo-svizzero ha restaurato sia gli edifici sia le adiacenti cantine, per trasformare questo castello in un hotel di charme, in un luogo esclusivo da offrire al turista che visita questa fiabesca regione in cui il tempo sembra fermarsi. Un progetto che deve ancora essere ultimato: saranno 13 camere con uno ristorante gourmet che porterà la firma di un grande della cucina francese, ancora ignoto.

Silvio Denz

Silvio Denz

Denz è un grande esperto d’arte ma anche dell’universo dei profumi oltre che un imprenditore di successo: ha cquisito la maison di cristalli Lalique. Alla domanda «Perché il vino è entrato nella sua vita» ha risposto semplicemente: «Perché io sono innamorato del vino: non potevo non seguire la mia passione». Decise di comprare vigneti in Toscana, in Catalogna e ovviamente in Francia, da Saint-Emilion a Pomerol, dove spicca il Grand Cru di Saint-Emilion del castello Rocheyron, in società con l’amico enologo danese Peter Sissek - noto proprietario del Dominio de Pingus in Ribera del Druero, uno dei vini rossi più prestigiosi al mondo.

Tuttavia a Denz mancava un vino bianco dolce, elegante, esclusivo e ideale per completare un’alta gamma di prodotti. Ecco la decisione d’investire su Lafaurie-Peyraguey. L’asse Denz-LaliqueLafaurie Peyraguey si sviluppò con la creazione di una bottiglia speciale che potesse far comprendere al mondo intero che quel castello in Sauternes aveva ancora molto da raccontare: una tradizione che si rinnovava con vini e stile più eleganti.

René Lalique creò nel 1934 una linea speciale di decanter e bicchieri per Yquem ma il simbolo che oggi è stato scelto per identificare Lafaurie-Peyraguey è l'incisione di "Donna e uva", un modello Lalique creato il 28 settembre 1928  e ripreso su tutte le bottiglie dello château, a partire dal millesimo 2013.

Château Lafaurie-Peyraguey è un Premier Cru Classé, una classificazione che risale al 1855, l’anno dell’Esposizione Universale di Parigi: il 18 aprile di quell’anno fu pubblicata la classificazione ufficiale, ancora in vigore. Il giudizio per classificare il Sauternes aveva come parametro la qualità dello Château in base al terroir e al prezzo di mercato.

Château Lafaurie- Peyraguey produce anche un vino bianco secco floreale, con una prevalenza di Sémillon. Oggi queste etichette sono commercializzate in tutto il mondo e il prezzo è più accessibile di quanto si pensi. Da molto tempo c’è una crisi sul commercio in Francia e in Europa di questa tipologia di vino mentre in Asia, per esempio, ci sono vendite cospicue con la concentrazione massima di collezionisti di Sauternes. Forse promuovere il vino bianco secco è un modo per raccontare una regione che vanta la produzione di un vino unico al mondo. Non scordiamoci mai che, quando si beve un grande Sauternes, si degusta il tempo.  


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Cinzia Benzi

laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione

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