21-09-2016
Raffele Foglia è stato al Biwa (Best Italian Wine Award), la classifica dei migliori vini italiani dell'anno ideata da Luca Gardini e Andrea Grignaffini. Racconta a Identità Golose come è andata
Le classifiche, a ben vedere, lasciano sempre un po' il tempo che trovano. E comunque ci sarà sempre il critico, il blogger o anche il semplice appassionato pronto a dire che c'era qualcosa di meglio da mettere in graduatoria.
Le classifiche del vino, come la Biwa (Best Italian Wine Award), hanno senso se inquadrano e valutano lo stato di salute del comparto enologico italiano. E, lo ha confermato l'ideatore di Biwa, Luca Gardini, il mondo del vino italiano dimostra di avere un'altissima qualità, sottolineata anche dai giudici internazionali che hanno fatto parte del team di degustazione.
La classifica, quest'anno, è diventata The Winesider Best Italian Wine Awards, grazie alla collaborazione con la startup The Wine Sider che si propone come innovativa piattaforma di gestione della cantina nei ristoranti di fascia alta.
I primi classificati
Sette i premi speciali che, come annunciato da Gardini, «d'ora in poi saranno sempre presenti». Il premio "Azienda e tradizione" è stato assegnato alla Mastrobernardino, il vino, "promessa" è il Barolo Villero di Boroli, il vino da uve autoctone rosso è il Ciliegiolo di Narni Brecciaro 2014 di Bussoletti, mentre il bianco della stessa categoria è il Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Riserva Tardivo ma non Tardò 2013 dell'azienda Santa Barbara. Inoltre il vino “pop” è il Caciara, Sangiovese di Romagna superiore 2015, di Enio Ottaviano, mentre l'Alfiere del territorio è l'azienda Pacherof e il miglior sommelier è Francesco Cioria del ristorante San Domenico di Imola. La premiazione si è svolta lunedì 19 settembre al centro congressi della Fondazione Cariplo di Milano, con la presenza di tutti i produttori vincitori.
La classifica completa è consultabile al sito www.biwawards.it.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose