12-03-2019
L'arancino speciale voluto da Rosario Umbriaco per festeggiare i 45 anni del suo locale. È composto di 25 ingredienti d'eccellenza, tutti siciliani
Un arancino davvero speciale, dedicato ai 45 di attività del suo locale, l'Umbriaco Tavola Calda e Bottega. L'ha ideato Rosario Umbriaco, l'uomo dell'arancino più buono del mondo, come scrivemmo qui. Il mestiere di rosticciere ce l'ha nel dna, «un mio bisnonno e mio nonno vendevano hot dog nella New York degli anni Venti e Trenta». Suo padre Francesco Paolo aprì invece la Tavola Calda Europa nel 1974, a Enna: anno particolarmente fruttifero in famiglia, oltre al negozio nacque anche Rosario. L'uno e l'altro compiono dunque 45 anni, la tavola calda proprio oggi 12 marzo, e la festa aveva bisogno di una delizia che la consacrasse.
Una foto storica del locale, com'era
Rosario Umbriaco
La Cuddrireddra di Delia
Il nome è quasi impronunciabile per chi non è siciliano. La lingua si arrotola nello sforzo di pronunciare le troppe erre e le troppe di, ma a Delia questa parola dal suono duro indica un dolce buonissimo: un biscotto a forma di bracciale il cui nome risale al greco kollura (cioè focaccia, pane biscottato di forma solitamente anulare). (...) La ricetta è semplice: si impasta la farina di grano duro con uova fresche, zucchero, un poco di strutto, vino rosso, cannella e scorzette di arancio. Si lavora la massa su un asse di legno (lo scanaturi) fino a quando raggiunge la giusta compattezza e poi la si divide in piccoli rotolini. (...) Si avvolgono i rotolini di pasta intorno a un bastoncino che poi viene sfilato. La spirale di pasta viene appoggiata su un attrezzo chiamato “pettine” costituito da due asticelle di legno unite da una serie di striscioline di canna di bambù levigata. I pettini sono conservati con grande cura perché nessuno è più in grado di costruirli. Alcuni sono vecchissimi, posso avere anche più di 150 anni. Sul “pettine” si appoggia la spirale di pasta che acquista la caratteristica “rigatura”. Si uniscono a questo punto le due estremità formando una corona. L’ultimo passaggio è la frittura in abbondante olio extravergine d’oliva.
Gita fuoriporta o viaggio dall'altra parte del mondo? La meta è comunque golosa, per Carlo Passera
a cura di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera