22-08-2016
Italo Bassi con Masaki Inoguchi, un gran maestro nell'arte del sushi, e il giovane e talentuoso Ivan Bombieri, i due cuochi che lo affiancano nell'avventura del Confusion veronese. Lo chef già al Pinchiorri ha aperto anche a Porto Cervo e si appresta a sbarcare pure a Roma, come racconta a Identità Golose
“Confusion Lounge è un concept esclusivo in cui l'eccellenza della cucina si fonde con la raffinatezza e il lusso degli ambienti. Cucina e design, eleganza e stravaganza. Confusion rappresenta al meglio la filosofia di Eno-Gastro-Edonismo”. Detto così, il gourmet rimane un poco spiazzato: che si è messo in testa Italo Bassi? Poi arrivi a Verona, al suo Confusion Lounge, e le perplessità aumentano: l’arredo e il design – curati dalla moglie, la cordialissima Tatjana Rozenfeld (che di mestiere fa appunto la interior designer, oltre a preparare cocktails favolosi) - sembrano stringere l’occhio più al vip modaiolo che al buongustaio doc, così “carichi”, estrosi, quasi eccessivo. Inoltre scopri che Bassi apre a Porto Cervo e ti sembra che il sospetto diventi una prova schiacciante.
Falsa. Perché chi scrive annovera quello da Bassi, a Verona, tra i dieci pasti dell’anno. Anzi, il pranzo migliore in assoluto. Stile, tecnica, eleganza, prodotto: c’è tutto. Tanto mare, materie prime eccezionali, un’estetica barocca e curata, suggestioni orientali… Leggerezza, armonia, gusto: dieci e lode.
Alba al Confusion di Porto Cervo
Passo indietro. Italo Bassi, classe 1969, personalità verace e sanguigna come dev’essere un romagnolo di Fusignano – dove è nato anche Arrigo Sacchi – però calato a lungo nella realtà raffinata di Enoteca Pinchiorri fin dal 1989, dopo aver respirato da giovanissimo l'atmosfera di quell'incredibile laboratorio d’idee che fu il Trigabolo di Igles Corelli. Decolla per Tokyo a seguire l’avventura jap del tristellato fiorentino, poi quando – è il 1993 - Carlo Cracco lascia via Ghibellina per accorrere alla corte di Marchesi, patron Giorgio lo richiama a Firenze. Di mezzo, l’incendio devastante, la conseguente perdita della terza stella, riconquistata con merito un decennio più tardi, nel 2004.
Due dei tanti straordinari piatti che abbiamo assaggiato al Confusion di Verona
A sentirlo parlare, sembra quasi che negli ultimi tempi Pinchiorri fosse diventato un tappo per la sua creatività… Glielo chiediamo, risponde così: «Certo oggi sono più libero, l’Enoteca è un’istituzione e vi erano molte imposizioni da seguire. Al Confusion faccio invece ciò che mi pare: mi piace lavorare col territorio, ma se un ottimo prodotto mi può arrivare dalla Francia o da chissà dove, lo prendo. Non ho problemi di confini nazionali. Con tutto questo, attenzione: Pinchiorri è un grande luogo della cucina, con una posizione autorevole che si è guadagnato negli anni, un po’ anche grazie a me. Ma a un certo punto non vedevo più prospettive di crescita, avevo bisogno di nuovi stimoli, di mettermi in gioco».
I maligni potevano anche pensare che l’Enoteca senza Bassi si sarebbe confermata a grandi livelli, com’è stato, ma Bassi senza l’Enoteca avrebbe invece annaspato. Ride: «Vengano a Verona, al Confusion, assaggino e mi sappiano dire».
Nel frattempo all’indirizzo scaligero ha affiancato anche quello – stagionale – a Porto Cervo, partito il 9 giugno scorso, «è un’idea nata in due mesi, al Salone del Mobile di Milano. Ci siamo messi in testa di creare in un tempo così breve un locale così bello in Costa Smeralda e ci siamo riusciti. E’ molto gratificante». La cucina è simile a quella della casa madre veronese, certo anche con i prodotti locali sardi.
Italo Bassi a Identità Expo
Al Confusion di Porto Cervo vanno certo forte le aragoste («Devo valutare quello che richiede la clientela, e in Sardegna il turista ha spesso fame di aragoste, si sa»), ma Bassi propone anche materie prime meno scontate, «scorfani, gallinelle, striglie. E poi tanto pesce azzurro: sgombri, alici, sarde. E le erbe che nascono vicino alle onde, penso alla salicornia. E servo tanti anemoni, e poi fantastici tartufi di mare e poi le cozze, quelle che trovo qui sono le migliori del mondo».
Di Roma abbiamo detto, per finire: altri progetti? «Mi hanno proposto di creare una linea di prodotti top da esportare negli Stati Uniti». Altri lavori in corso.
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a cura di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera