22-05-2019
Valeria Margherita Mosca, forager, guida e chef, in un ritratto del fotografo Richard Felderer che compare all'interno del libro "Imparare l'arte del Foraging", appena pubblicato da Giunti editore (384 pagine, 29 euro)
È appena uscito, per i tipi di Giunti, “Imparare l’arte del foraging”, un libro che non andrebbe letto una volta sola, ma consultato di frequente per la miriade d’informazioni preziose che dà. Il lettore cui si rivolge è il forager, un termine così di moda che di recente ha battezzato anche un videogame. Il foraggiere (in italiano desueto) è quella persona che ha scelto di imboccare il senso opposto all’inesorabile urbanizzazione dei nostri tempi, l’avventuriere che fugge la città (ma non necessariamente, vedremo) per andare a “conoscere, raccogliere e cucinare” il cibo spontaneo. Nell’ultimo decennio la pratica è stata portata in auge dal cuoco Rene Redzepi e dalla scuola nordica in generale. In realtà, l'esercizio è vecchio come il mondo e si chiama alimurgia. Ce lo ricorda ogni volta Valeria Margherita Mosca, autrice del libro, una professionista che se ne occupa in modo così sistematico e da così tanto tempo che la sua autorevolezza ha ampiamente travalicato i nostri confini. Il volume (384 pagine, 29 euro) include le schede di circa 150 tra erbe, fiori, arbusti, alberi, frutti, funghi, licheni, alghe, molluschi. E' un mondo parallelo, un sottosopra popolato da millefogli d’acqua comune, funghi rugosi, felci aquiline, noci di parinari sprucei, farinelli, vertebrate lanose, pali verdi e numerosi altri esemplari commestibili che quasi mai assumiamo nelle nostre diete, sempre più decise dalle grandi industrie e non dal buon senso o tantomeno dal gusto per la scoperta. Certo, occorre molta cautela nell’esplorazione - è sottolineato saggiamente all’inizio del volume – perché sotto il suo manto la natura può celare anche insidie incommestibili, spore e sostanze velenose.
Particolare di copertina. Il libro, prefazione di Enrico Vignoli, si può acquistare anche online scontato sul sito di Giunti
Valeria Margherita Mosca è anche fondatrice del laboratorio Wood*ing wild food lab
Pubblicazioni e novità editoriali del pianeta gola
a cura di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt
La natura, il tempo e le erbe non sono gli unici ingredienti di Key Cocktails: l’impegno della fondatrice è quello di diventare anche un’impresa sostenibile in grado di preservare l’ambiente grazie a un packaging interamente riciclabile, così come il prossimo obiettivo in un’ottica di economia circolare sarà quello di autoprodurre le erbe, i vermouth e i bitter.
Angelo Rumolo ritratto da Brambilla / Serrani durante il congresso di Identità Milano 2022
Insalata e anatra, uno dei piatti di Marco Rossi dove le erbe rivestono grande importanza. Rossi dal 2011 è chef-patron de La Mugnaia a Ivrea