03-06-2020
Sette anni dopo aver superato la mareggiata che l'aveva distrutto, è ripartito il locale di Cedroni alla baia di Portonovo, superando un'altra emergenza
Moreno Cedroni con Luca Abbadir
Era il 31 ottobre del 2012 quando una devastante mareggiata si abbatté su Il Clandestino Susci Bar, mutilandone irrimediabilmente la struttura. L’ineluttabilità del mare sorprese negativamente tutti al Clandestino, ma Moreno Cedroni non si diede per vinto e impiegò ogni mezzo per ripartire il prima possibile. Il 1° giugno del 2013, infatti, lo chef inaugurò il “nuovo Clandestino Susci Bar”, un Clandestino ricco di novità e ancora più carismatico, un luogo incantevole in cui il colore delle ampie finestre richiama i colori del cielo e del mare e le luci notturne del designer Davide Groppi ne completano l’atmosfera magica.
Così, come sette anni a fa a causa della mareggiata, anche quest’anno la situazione contingente, la pandemia mondiale che ha ferito e arrestato il mondo, ha portato lo chef a posticipare l’apertura stagionale. Il fato ha voluto che fosse proprio lo stesso giorno: il 1° giugno, come sette anni fa.
Esattamente come nel 2013, Cedroni ha pianificato la nuova stagione in tempi record, progettando ogni dettaglio; ancora, con la forza e il coraggio necessari in tempi avversi, con la forte voglia di far ripartire la palafitta sul mare della Baia di Portonovo. Allo stesso modo, la pianificazione di Cedroni porterà anche alla prossima apertura di Anikò, domani 4 giugno, e della Madonnina del Pescatore, l’11 giugno.
Il menu di quest'anno è infatti ispirato alle divinità dell'Antica Grecia. «Da Dioniso a Zeus, da Afrodite ad Atena, gli dèi e i loro vizi popolavano l’Olimpo, tra lotte gloriose e conviviali banchetti. Hanno ispirato dunque quest’anno il nostro menu, Susci divino, in cui ogni portata porta il nome di uno di loro». Il percorso divino confezionato da Cedroni si apre con la figura di Dioniso, Bacco, il dio del vino, creatore della bevanda che faceva dimenticare gli affanni e infondeva gioia nei banchetti. Allo stesso scopo, verrà dunque servito un ghiacciolo a base di idromele. Ad Afrodite, o Venere, è ispirata la seconda portata, in cui primeggia una capasanta, che richiama la conchiglia da cui lei ha avuto origine. Poseidone, ossia Nettuno per gli antichi Romani, è protagonista della terza portata. Il piatto ispirato al dio del mare è a base di orata e si configura come piacevole incontro di sapori al palato sorprendente.
Un percorso gustativo e sensoriale, quello proposto da Cedroni, nei panni di Zeus, coadiuvato come sempre da Luca Abbadir, coautore del menu.
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A cura della redazione di Identità Golose