Nemmeno un anno dall’apertura. Siamo all’inizio del 2018 quando Jacopo Mercuro e Mirko Rizzo inaugurano la loro prima pizzeria al piatto, partendo e unendo le loro precedenti esperienze di pizza in teglia (Mani in Pasta e Pommidoro) hanno aperto 180 g Pizzeria Romana. Siamo nel popolarissimo quartiere di Centocelle, sull’insegna luminosa c’è scritto anche "Supplì al telefono" (un classico capitolino) e il filetto di Baccalà, più che un nome una vera dichiarazione di intenti: siamo a Roma e qui si mangia romano.
La pizza è un piccolo capolavoro: sottile e scrocchiarella il giusto, la quasi totale assenza di cornicione, ingredienti ben calibrati e una cottura davvero notevole fanno il resto. Se esiste un rinascimento della pizza romana al piatto loro ne rappresentano a pieno titolo il futuro. 180 g è la moderna incarnazione della pizzeria di quartiere, fatta di pareti bianche e mattonelle colorate, semplicità e rigore, spigliatezza e cordialità nel servizio.
Un menu fatto per tutte le tasche che prevede pizze popolari (Rossa a 4 euro e Margherita a 6) e pizze dall’alto contenuto creativo con ingredienti di prima scelta e sfiziosità varie (incredibili la Crema di zucca e speck e la Crudo di Bassiano, stracciatella e pomodori confit), oltre ad una scelta notevole di birre artigianali. Non mancano fritti e sfizi vari tra gli antipasti. Piccola standing ovation tra i dolci: l’idea di mettere in carta un ottimo maritozzo con la panna fatto in casa è contemporaneamente moderna e romana.
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classe 1971, nasce grafico, disegnatore e curioso. Apre il suo blog bloggokin.it nel 2005 quando non era ancora una moda, da allora si occupa e scrive di creatività e di tutto quello che gli gira intorno, cibo e ristorazione compresi