31-08-2024
Si cena dai Bros in centro a Lecce subito dopo Ferragosto, si postano alcune foto per rimarcare il meglio gustato e un paio di giorni dopo, Agnese De Donatis, cuoca e pasticciera a Casarano, mi domanda se so che mamma Pellegrino cucina a casa sua per chi desidera gustare una sincera, autentica tradizione del territorio salentino. No che non lo sapevo e questo certo non mi fa onore, ma si può sempre ovviare anche perché, in un servizio di Tokyo Cervigni in Reporter Gourmet, ottobre 2016, si ricorda come la famiglia avesse un’azienda agricola, e il relativo
Foto ricordo, nel giardino di casa Fracasso, dopo una ottima cena. Da sinistra: Paolo Marchi, Caterina Fracasso, madre dei tre fratelli Pellegrino, tutti e tre chef, Agnese De Donatis e Luisa Acciarri
Oggi, stesso paese, i Bros, ossia Floriano Pellegrino e Isabella Potì, conducono Roots, una trattoria di campagna che completa la loro offerta, stellata nel capoluogo e popolare in provincia, lì a ridosso di Maglie. Invece il secondogenito, Francesco, è chef da Lilith a Vernole e Giovanni un battitore libero tra Italia e Asia. Non sono più ragazzini: 33 anni Floriano, 31 Francesco, 28 Giovanni, stessa età di Isabella. Ma nessuno tra loro ha fatto così tanta strada da avere messo il futuro alle spalle.
Grande cucina casalinga: Insalata di pomodori e cetriolo barattiere; peperonata multi colore e multi sapore; Pitta di patate e verdure; Crocchette di patate; Bucatini e fagiolini al sugo; Sagne al pomodoro; Polpette, peperoni e capperi; Coniglio e patate al forno; una prima Crostata di frutta e una seconda di marmellata di Feijoas, pianta che cresce lì da lei, infine Fichi d’India. Avremmo trascorso almeno un paio di ore in più a dialogare con mamma Pellegrino, una prossima volta.
Quindi non bisogna stupirsi se come madre è stata severa, di certo giusta
C’è una frase che ritorna spesso nei servizi sui Bros, una citazione di un loro maestro, Martin Berasategui, tristellato a Lasarte, poco distante da San Sebastian. L’ha scandita anche Caterina: «Il tuo passato definisce chi sei». Verissimo. E la giusta severità di madre, viene ancora prima dell’avere trasmesso a tutti e tre la passione per la cucina partendo dalla
Il Timballo di piccione di Floriano Pellegrino e Isabella Potì al ristorante Bros a Lecce
Ma, curiosità di tutti a tavola, Floriano era portato per la cucina? «Un giorno torno a casa, lui aveva tre anni e mezzo, e sul tavolo di marmo trovo un disastro, dappertutto farina, burro, marmellata, anche per terra, e lui a dirmi che aveva preparato una crostata. Gli ingredienti erano giusti. Sette anni dopo, rientrai tardi per un problema serio e a casa non c’era nulla per pranzo, almeno non preparato da me. Ci aveva pensato lui,
Floriano Pellegrino e la Rana pescatrice al fuoco, aceto e nocciola
Oggi la sede di Lecce, in via degli Acaya 2, pieno centro storico, sta stretta a Floriano e a Isabella, certi angoli del carattere di lui si sono ammorbiditi ed è bene così, ma devono rompere con un presente che sa troppo anche di consuetudini che arrivano dal passato. Pit stop e ripartire a manetta.
Pagina a tutta acquolina, uscita ogni domenica sul Giornale dal novembre 1999 all’autunno 2010. Storie e personaggi che continuano a vivere in questo sito
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nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. blog www.paolomarchi.it instagram instagram.com/oloapmarchi