24-09-2011
Alice Delcourt, cuoca all'Erba Brusca di Milano, solleva il trofeo della 14ma edizione del Cous Cous Fest di San Vito Lo Capo, Trapani (testi e foto Marchi)
Dieci giorni fa nemmeno sapeva che avrebbe partecipato, dieci dopo dopo, ieri sera, Alice Delcourt, chef dell’Erba Brusca a Milano, ha vinto l’edizione numero 14 del Cous Cous Fest a San Vito Lo Capo, gioiello trapanese della Sicilia intera, una spiaggia alla quale il corallo regala note rosa (che troppi cretini minacciano nonostante i divieti) e amministrazioni che nel tempo hanno dato vita a un tale calendario di appuntamenti da avere fatto sì che la stagione calda e vacanziera inizi a maggio e finisca a fine ottobre. Prossimo grande evento? Un festival di film di montagna, viste le decine e decine di pareti verticali che possono essere scalate nelle immediate vicinanze. Francese di 34 anni per via paterna (e mamma inglese), studi anche italiani, laurea in giurisprudenza, una prima vita professionale a New York («Uffici legali e ben poche cucine») e una seconda in Italia, Alice è una milanese di adozione (nel 2003/04) quando forni e fornelli, pentole e padelle presero il sopravvento sui codici. Primi fuochi accesi al Park Hyatt, poi al Liberty di Andrea Provenzani e quindi da Alice, insegna che è sinonimo di Viviana Varese, lasciata la quale eccola tra Ratanà ed Erba Brusca, Cesare Battisti e Danilo Ingannamorte. Il resto, qui a San Vito, lo ha scritto lei, brava a sostituire lo chef francese (e maschietto) che si era dovuto tirare indietro un paio di settimane fa, brava a pensare a una ricetta che fosse a sua immagine e somiglianza e non un cercare di rifare il verso ai cous cous siciliani o arabi. Il suo Sgombro affumicato su un cous cous di frutta ed erbe, affumicato con foglie di tè nero disposte all’interno di una pentola messa sul fuoco («è il passaggio più delicato»), è piaciuto, recita la motivazione, «in un’edizione che ha visto soffrire le preparazioni di carne, hanno brillato coloro che hanno puntato sul pesce e sulla leggerezza dell’esecuzione. Si è imposta la Francia che ha saputo coniugare innovazione e qualità delle materie prime, sposando note agrodolci tipiche di tanta tradizione siciliana e sentori orientali: quelli della salsa di yogurt e dell’affumicatura dello sgombro con foglie di tè nero».
Diatou Ba (Senegal) e il suo cous cous, il migliore per la giuria popolare
Il Cous Cous del profeta Giona (Jonah cous cous), presentato da Israele
Pagina a tutta acquolina, uscita ogni domenica sul Giornale dal novembre 1999 all’autunno 2010. Storie e personaggi che continuano a vivere in questo sito
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nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. blog www.paolomarchi.it instagram instagram.com/oloapmarchi