07-05-2015
La rete elastica e interattiva all'ingresso del padiglione Expo del Brasile. Ogni giorno, si divertono a scalarla centinaia di ragazzi. Ma l'isola verdoro è molto di più. Da non perdere, per esempio, la mostra Alimentário e, per i fan del genere, le specialità churrasco (FT Foto)
Lo stand monstre del Brasile (oltre 4mila mq) è tutto giocato sul concetto di rete. D’istinto pensi a quella con cui Neymar ha steso ieri sera il Bayern Monaco, ma per una volta il calcio non c’entra. E nemmeno la samba, il fio dental o la caipirinha, perché se c’è una cosa che sta insegnando l’Expo è che col 2015 è bene far calare le tenebre su ogni stereotipo, sfumare paradigmi che non riflettono più lo spirito del tempo.
Al padiglione verdeoro la rete è prima di tutto reale: esiste. Lo sanno bene le centinaia di ragazzini che ogni giorno si mettono in fila per arrampicarsi e saltare su quel reticolato elastico che finora, con l’albero della vita e la madunina, ha la palma dell’oggetto più paparazzato all’Esposizione universale. Ogni piccolo movimento di chi saltella sulla trama è tradotto in impulsi che modificano in modo lievemente percettibile il suono e la luce circostante.
Il divertente excursus è la patina che avvolge un padiglione piuttosto serioso, sviluppato su 3 piani che scalano tre concetti: tecnologia, cultura e condivisione. E la rete, questa volta metaforica, è quella che vorrebbero tessere tra il loro paese, leader mondiale della produzione alimentare, e le aziende del mondo, che in tanti casi offrono un saper-fare più evoluto. Un orientamento business to business sul quale al momento sorvoliamo.
La churrascaria del piano superiore è illuminata da lampade disegnate dagli indigeni Yawanawà
Comprende installazioni, testi, documenti storici, utensili da cucina, foto e video che esprimono la grandezza di una cucina armonizzata nei secoli tra influenze africane, indigene e portoghesi. Che arrivano dritte subito al naso, per esempio attraverso l’installazione profumata di Ernesto Neto: chiodi di garofano, curcuma, pepe nero e cumino che sprigionano prepotenti da una bizzarra scultura. Attenzione: la mostra - ben più ricca dello spazio che ci è concesso qui per scriverne - termina a fine maggio, quindi occorre affrettarsi.
E nel piatto? Churrasco, la carne alla brace che dilaga nel sud del paese (FT Foto)
Linea diretta con l'Esposizione Universale 2015
a cura di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt