24-12-2015

Il Meraviglioso Bellavista

Presentata la nuova creatura della casa vinicola di Franciacorta: si tratta di un mix di storiche annate

Vittorio Moretti, patron di Bellavista, ha scelto

Vittorio Moretti, patron di Bellavista, ha scelto di mettere il suo nome sull'etichetta dell'ultimo nato nella sua casa vinicola, il Meraviglioso. Ovvero una cuvèe di ben sei grandi annate della riserva, sintesi di quasi quarant’anni anni di vigna e di vendemmie

Meraviglioso, nomen omen. La prima volta che il patron di casa Bellavista assaggiò il nuovo metodo classico esclamò: «Meraviglioso!». Nient’altro. Ecco che la scelta del nome è stata naturale, quasi obbligatoria. 

Ora, presentando la sua nuova creatura alla stampa, Vittorio Moretti ha gli occhi lucidi. Il vino che ha nel bicchiere gli piace e non solo perché è suo figlio. Spuma cremosa, perlage continuo con raffinata finezza delle bollicine, che si manifestano con vivacità e costante persistenza.

Ma a rendere lo sguardo di Moretti così gioioso è anche la recente nomina a presidente del Consorzio Franciacorta. Vicino a lui la figlia Francesca e l’enologo Mattia Vezzola. Riguardo al nuovo mandato, il patron di casa Bellavista spiega: «Sono un imprenditore e gli imprenditori amano le sfide. Le linee programmatiche del mio mandato sono riconducibili a tre semplicissimi valori: verità, giustizia e bellezza». O meraviglia, se si preferisce. 

La bottaia Bellavista

La bottaia Bellavista

Meravigliso è un mix di annate storiche per la casa vitivinicola di Erbusco: 1984, 1988, 1991, 1995, 2001 e 2002. Mattia Vezzola, seduto al tavolo del Ristorante Armani di Milano, spiega:  «Volevo che questa cuveé raccontasse quello che è Bellavista e l’uomo che l’ha creata. Non cercavo un esercizio stilistico per dimostrare abilità enologiche. Ho desiderato con tutto me stesso creare un Franciacorta che raccontasse l’anima più intima e vera di questa azienda».

Per il nuovo prodotto si è data attenzione a quello che sta dentro, ma anche a quello che sta fuori dalla bottiglia. I sei colori dell’etichetta si ispirano all’arte astratta dei più grandi artisti del colore che hanno operato nello stesso periodo storico in cui è nata Bellavista. Una corrente artistica d’avanguardia, la Optical Art, che in Italia ha trovato espressione nelle opere di Michelangelo Pistoletto, Lucio Fontana e Bruno Munari.

Ottimo nel bicchiere e bello da portare a tavola, Meraviglioso è anche un buon compagno per il cibo, soprattutto se parliamo di portate di una certa qualità. Tra un racconto e l’altro del signor Moretti e di Mattia Vezzola, lo chef neostellato Filippo Gozzoli del Ristorante Armani ha dato libero sfogo alla sua fantasia.

Jacked potato al vapore con caviale

Jacked potato al vapore con caviale

I piatti che più hanno stupito sono stati lo Scrambled eggs con tartufo e la Jacked potato al vapore con caviale. Ha colpito anche la Piccola Tartare di maremmana della Tenuta La Badiola servita con caviale. La carne utilizzata dallo chef per la battuta viene allevata a Castiglion della Pescaia (in provincia di Grosseto) in una tenuta del signor Moretti.

Buono in accompagnamento alle portate ricercate di Gozzoli ed elegante nel bicchiere, Meraviglioso piace per la sua freschezza, fondamentale per il suo futuro. Un futuro che si manifesta con l'attesa tipica delle cose che hanno un valore. Meraviglioso rimane per dodici anni a riposo nella cantina. Come ogni prodotto di qualità, ha bisogno di tempo per esprimere le sue caratteristiche migliori. Si brinda al presente con il nuovo prodotto di casa Bellavista, ma il Meraviglioso del futuro? Potrebbe essere pronto nel 2028…chissà.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Barbara Giglioli

classe 1990, varesina, dopo la laurea in Linguaggi dei media ha frequentato il master in giornalismo dell’Università Cattolica. Ama cucinare, mangiare e scrivere di gastronomia

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