El Somni, il libro

In 2mila e passa anni, la gastronomia occidentale non ha mai conosciuto l’interesse che la investe nell’ultimo decennio. Ma oggi ci si è distanziati sufficientemente dall’editto platonico (in sostanza: ciò che mangiamo attiene alle parti deteriori dell’animo umano, qualcosa che siamo obbligati a fare, meglio non indagare troppo) che improvvisamente ogni gesto che ogni essere umano compie almeno due volte al giorno, quello di mangiare, è diventato di profondo interesse. Tanto quanto l’oggetto dell’arte, della scienza, della filosofia, la discipline nobili di sempre.

Tatto, olfatto e gusto stanno ascendendo di rango, alla conquista del trono su cui siedono vista e udito? La risposta la porterà il vento. Intanto possiamo dire che si moltiplicano i progetti multidisciplinari che scelgono di mettere al centro non scienziati, artisti o filosofi ma protagonisti che cucinano. In questo caso sono 3 fratelli, gli hermanos più noti dell’alta cucina mondiale: Joan, Josep e Jordi Roca, i vertici del triangolo El Celler de Can Roca di Girona.

Il progetto è noto, si chiama El Somni e ne avevamo dato conto quasi due anni fa tra le colonne del nostro sito. Un’opera monstre che ha messo allo stesso tavolo di lavoro, per anni, e assieme a performer audiovisivi, compositori, cantanti lirici, musicisti, fotografi, poeti, linguisti, designer, pittori, filosofi, artigiani. Un’opera “totale” alla Wagner, orchestrata dal catalano Franc Aleu, artista multimediale che ha esposto in tutto il mondo.

All’epoca annunciammo il libro, che è uscito da poco (in inglese) per i tipi di Mediapro (208 pagine più dvd, ordinabile qui). È un interessante documentario narrativo-fotografico che ripercorre la genesi dell’ambizioso progetto, atto per atto (12 in tutto). Nel cast, anche illustri sostenitori come il cuoco amico Ferran Adrià, il grande divulgatore/scienziato americano Harold McGee e la magnifica attrice Freida Pinto.

Che gusto ha la morte? Si chiedono a inizio lavori gli hermanos di Girona, stimolati dall’idea di dialogare con ogni linguaggio, «Laboriosi come formiche», spiegano, «per raccontare una storia, una favola. Soprattutto, un sogno». Ma El Somni non è cheil leitmotif di fondo di un progetto sinestesico che scava nel profondo con la volontà di esprimere dinamiche idilliache, esplorazioni oniriche, odissee astrali, rievocazioni mitologiche, orrori bellici, carnalità sensuali e crudità grandguignolesche.

Un “pasto” di 2 ore da ripercorrere, anche attraverso le splendidi immagini del dvd in allegato, con sottotitoli in 10 lingue cosicché tutti possano capire la portata universale del progetto, destinato a essere ricordato come l’opera prima dal quale partì il riscatto della gastronomia sulle altre arti.