13-09-2016

Oldani, lo sport e la buona cucina

Il cuoco di Cornaredo ha presentato a Milano un agile libro di ricette indirizzate a ogni atleta

Alcuni degli intervenuti ieri alla presentazione d

Alcuni degli intervenuti ieri alla presentazione del libro "D'O Eat better. Ricette per lo sport" (Mondadori-Gazzetta dello Sport, 190 pagine, 13,90 euro se lo acquisti online) di Davide Oldani (quarto da sinistra). Da sinistra a destra, l'allenatore friulano Fabio Capello, Francesca Brambilla (co-autrice delle foto del libro), Don Gino Rigoldi, Serena Serrani (altra autrice foto libro) e l'ex canoista Antonio Rossi, pluricampione olimpionico

Man mano che la cultura gastronomica avanza, verità mai veramente provate evaporano come neve al sole. Trent'anni fa, ad esempio, nessuno avrebbe mai detto che cucina e salute le avremmo presto considerate consequenziali una all'altra (si pensi alla celebre affermazione di Paul Bocuse dell'epoca: «Volete stare bene? Andate dal dottore». Oggi non lo ripeterebbe mai).

Non solo mangiare bene fa star bene; ma mangiar bene e sano migliora le prestazioni sportive. Lo avevamo scoperto a suo tempo torchiando la nutrizionista della nazionale di calcio dell'ex ct Prandelli. E ora entra deciso sull'argomento Davide Oldani, chef del D'O di Cornaredo (Milano), calciatore professionista mancato - racconta sempre - per via di un tackle rovinoso che gli spezzò per sempre l'ambizione, attorno alla maggiore età.

La forma fisica il cuoco l'ha mantenuta eccellente nel tempo, grazie a copiose pedalate in bicicletta. E il filo con lo sport si è acceso di un rosso ancora più vivo quest'estate, col milanese volato a Casa Italia a Rio per animarne le cucine. Ieri il cerchio si è chiuso con la presentazione di "D'O Eat better. Ricette per lo sport", un agile libro di ricette che ribadisce l'assioma per cui il benessere di un atleta non può fare a meno della buona cucina. A confermare il postulato con lui al Mondadori megastore di Milano, c'erano l'allenatore friulano iperblasonato Fabio Capello e il canoista pluriolimpico Antonio Rossi.

«Sport e cucina sono energia pura per il corpo e per la mente», si è spinto oltre Oldani, «ci insegnano l'armonia, il rispetto e la condivisione. Ci fanno bene e ci fanno stare bene con gli altri. Per questo, e non solo per questo, sono un cuoco che non intende rinunciare nè al gusto nè al benessere».

Scendiamo nel dettaglio dei contenuti del libro. Sono illustri anche le firme delle 3 prefazioni del libro, tutte legate al mondo dello sport e non della cucina: c’è il presidente del Coni Giovanni MalagòDavide si è costruito con pazienza, rispetto e umiltà»), del direttore della Gazzetta dello Sport Andrea Monti («Il cibo è carburante per il corpo ma soprattutto per la fantasia») e del vicepresidente dell’Inter Javier Zanetti («Alcuni saggi di Dock Sud, il quartiere di Buenos Aires dove sono cresciuto, dicevano che il vero cervello è lo stomaco, motore della nostra macchina. Tutto parte da lì»).

Nobile è il concetto in fondo nell’introduzione dell’autore: «Sono convinto che se c’è qualcosa che dobbiamo “rubare” allo sport non sono solamente il vincere, la vittoria, il podio, il primo posto; piuttosto il gioco di squadra, il movimento, il benessere fisico e psicologico; sono la socializzazione e l’inclusione quali valori per la crescita di nuove generazioni responsabili, accoglienti e capaci di confrontarsi e “scontrarsi”, sì, ma in modo rispettoso e valorizzando le capacità di ognuno». Dopo Ciaolà, il piatto creato da Oldani per le Olimpiadi di Rio de Janeiro, si entra nel vivo delle ricette, divise per stagioni, a partire dalla Primavera.

La dedica dell'autore alla figlia

La dedica dell'autore alla figlia

Queste sono come dovrebbero essere nel 2016: non una semplice sequenza di ingredienti e procedimenti, ma anche una breve premessa che illustri la scintilla di fondo, la genesi che sta dietro a un tal piatto, l’idea che dà la cifra innovativa del cuoco e del suo modo di pensare ma anche qualche consiglio specifico per lo sportivo che cura la sua alimentazione.. È così che, ad esempio, le Seadas di ricotta, sfoglia, semi e miele diventano un secondo anticipato («Dobbiamo essere liberi di non blindare una portata in una pietanza precisa») o che la Pasta di grano arso, tamarindo e salsa di noci contiene «arginina, un aminoacido che le rende perfette per chi pratica sport: le noci sono infatti un alimento molto energetico, ottimo per ricaricarsi in maniera sana e leggera».

Altro fattore al passo coi nostri tempi: le preparazioni sono tutte piuttosto veloci da riprodurre. Il libro è scritto in due lingue (inglese e italiano) e arricchito dalle brillanti fotografie di Francesca Brambilla e Serena Serrani


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a cura di

Gabriele Zanatta

classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. 
instagram @gabrielezanatt

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