26-03-2014
Quattro tra i cuochi più interessanti della scena moscovita: da sinistra, Anatoliy Kazakov (ristorante Bon), Vladimir Muhin (White Rabbit), Dmitry Zotov (Antrekot e altre insegne) e Sergey Berezutskiy (foto Silver Triangle)
continua dalla prima e seconda parte
Se mai un giorno i signori della Gazprom decideranno che, oltre ai balletti e ai concerti di musica classica, converrà che si sponsorizzino anche le rassegne nazionali di enogastronomia, il merito sarà anche di alcuni giovani cavalli di razza che sfidano il vento contrario della piatta tradizione.
Tra questi galoppa che è un piacere Vladimir Muhin. Fino, si dice, a un possibile posto nella prossima S.Pellegrino World’s 100 Best (e magari anche nella 50). Trentun anni, è al timone da pochi mesi del White Rabbit, sulla piazza Smolenskaya, un ristorante sopraelevato con vista da brivido su almeno tre delle Sette Sorelle, i grattacieli in stile gotico-elisabettiano voluti da Stalin per rivaleggiare con quelli della New York di allora.
La cupola del ristorante White Rabbit, alle spalle, uno dei 7 grattacieli detti "sette sorelle", voluti nel Dopoguerra da Stalin
Ricordiamo ancora con piacere l’eleganza delle Zuppa di funghi di Sochi, il paese natale del cuoco, una regione in stagione provvida di porcini e finferli, aggiustata da un tuorlo d’uovo alla francese. Le zuppe sono la pietanza russa che più russa non si può, anche quando queste prendono imprevedibili virate nippo-italiane (i deliziosi Soba freddi con tartufo nero di Toscana), come a dimostrare che, se una vera e propria tradizione russa è ancora da scrivere, non è per forza necessario stare al di qua dei confini.
Foresta nera con ciliegia piccante, cioccolato e crema, dessert di Dmitry Zotov (foto facebook)
3. fine
Il punto di Gabriele Zanatta: insegne, cuochi e ghiotti orientamenti in Italia e nel mondo
a cura di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt
La splendida insalata russa, o per meglio dire insalata Olivier, nella ricetta classica firmata Liudmila Musatova