01-10-2013

Ci vediamo Al Fresco

Anteprima su un nuovo "luogo d'incontro con cucina" a Milano. C'è lo zampino di Negrini-Pisani

Kokichi Takahashi, chef giapponese di Al Fresco,

Kokichi Takahashi, chef giapponese di Al Fresco, "luogo d'incontro con cucina" che aprirà lunedì 7 ottobre in via Savona 50 a Milano, telefono +39.02.4953363. Già al lavoro al Luogo di Aimo e Nadia, Trussardi alla Scala, Cracco e Bulgari, Taka interpreterà a modo suo i dettami di cucina italiana di Alessandro Negrini e Fabio Pisani, ex colleghi al Luogo di Aimo e Nadia, in uno spazio che mira a diventare un'oasi di socialità e buona cucina a prezzi accessibili
 

L’Expo si approssima e così anche l’impulso della città a darsi un volto gastronomicamente al passo con le metropoli del mondo. Tra le tante aperture promettenti di questo autunno milanese (clamorosamente vivace) intriga assai Al Fresco, insegna atipica che aprirà al pubblico lunedì 7 ottobre in zona Savona-Tortona, quartiere storicamente attraente ma non poi così tanto se stiamo al lato gastro.

Dentro e fuori, arredi moderni e vintage 

Dentro e fuori, arredi moderni e vintage 

Il progetto è siglato da Emanuele Bortolotti e Ferdinando Ferdinandi, architetto/agronomo milanese il primo, pubblicitario romano con la passione per la ristorazione il secondo, già all’opera per oltre un decennio dietro a Piquenique, “bistrot di charme” nell’attigua via Bergognone. È qui che i due s’incrociano e un anno fa decidono di voler trasformare lo spazio dietro al civico 50 di via Savona – ex showroom di moda con retro outdoor che stipava turbine e pompe per centrali idroelettriche – in un “luogo d’incontro con cucina”.

La formula prende spunto dal Petersham Nurseries, ristorante green-cult di Richmond in Inghilterra, ricavato in una serra illuminata da stella Michelin. Il verde prevale anche qui, dipinto all’esterno su gelsi, ciliegi, piante aromatiche e ornamentali che fanno ombra ai coperti esterni (una quarantina, più ottanta dentro) tra sedie e tavoli vintage e un mega-braciere che presto ruberà la scena al centro. Dentro, gli stessi arredi orlano un concept architettonico moderno misto a un cottage-style, genere Provenza bucolica.

Emanuele Bortolotti e Ferdinando Ferdinandi, i soci di Al Fresco. Garantiscono sconti per Beatles-maniaci e pubblicitari licenziati ("esibire le prove")

Emanuele Bortolotti e Ferdinando Ferdinandi, i soci di Al Fresco. Garantiscono sconti per Beatles-maniaci e pubblicitari licenziati ("esibire le prove")

«Al Fresco è un vocabolo italiano», spiegano i due soci, «che gli inglesi utilizzano molto nel significato di 'mangiare fuori’». Freschezza, giardino, erbe, outdoor (e un cespo di lattuga nel logo) non dicono che siamo in un ristorante vegetariano (carne e pesce abbondano nella proposta), ma in un’oasi che vuole rasserenare, alla Calindri, dal “logorio della vita moderna”. Solo che, a trent’anni dallo spot, sul tavolo non cala l’amaro ma i piatti di cucina italiana ‘tranquilla' di Kokichi Takahashi detto Taka, navigato cuoco giapponese che interpreterà a modo suo le istruzioni di Alessandro Negrini e Fabio Pisani, i due chef del Luogo di Aimo e Nadia, già all'opera assieme al nipponico per 3 anni («con noi ha fatto tutte le partite»).

«Sarà uno spazio», spiega il trio dietro alle maioliche napoletane che tappezzano il bancone della cucina (che è a vista sulla sala ma pure su via Savona) «in cui la gente verrà ‘anche’ per mangiare spendendo una somma medio-bassa per piatti semplici costruiti con prodotti eccellenti». Una versione light e meno impettita del tempio di via Montecuccoli, insomma, per prelevare dalla carta starter dal dna altrettanto nobile come la Pappa al pomodoro con burrata e acciughe di Monterosso o primi di pasta secca, risotti ma anche small serving come Pizze-focaccia con salame felino o tonno “del signor Camillo’».

Due tavoli da una decina di coperti - uno all’interno davanti alla cucina e uno outdoor – stanno poi a indicare che qua ci si accomoderà per sbafarsi il pranzo della domenica, quello in cui non sai mai bene cosa ti può capitare a tavola, ma ti fidi d’istinto come facevi con tua madre («ne stiamo preparando delle belle», minacciano i cuochi). Ma in futuro si potrà venire a qualsiasi ora del giorno anche solo col computer per mangiare un piatto e pagare quasi solo quello: la gabella del servizio è cancellata, l’acqua minerale filtrata è gratis e il wireless pure. Less is more.

Al Fresco
via Savona, 50
20144, Milano
+39.02.49533630
Prezzi medi: antipasti 8, primi 10, secondi 14, dessert 6
Chiuso domenica sera e lunedì sera. A pranzo aperto 7 su 7


Zanattamente buono

Il punto di Gabriele Zanatta: insegne, cuochi e ghiotti orientamenti in Italia e nel mondo

a cura di

Gabriele Zanatta

classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. 
instagram @gabrielezanatt

Consulta tutti gli articoli dell'autore